"Senti come soffia forte, dentro.
Come mi sposta i pensieri, i battiti, le costole.
Più fingo indifferenza, più mi trasporta via. Veloce, perfetto, incostante.
Ma non intera: a pezzi, a fasi, a intervalli diversi, volteggio dispersa senza di me. E tutte le mie parole non sono più vere, e tutti i miei gesti non hanno più direzione.
Oppure mi fermo. Ne traccio il percorso, mi oriento.
Quando non mi ascolto mi perdo, quando mi ritrovo posso parlare."
Marta Tenaglia torna con "VENTILATORE", nuovo singolo rilasciato ieri, 28 gennaio 2021, da Costello's Records dopo il fortunato esordio ufficiale "BONSAI" con la quale l'artista nu-soul ha da subito ben impressionato grazie ad un'attitudine ed una vocalità uniche e una produzione elegante, originale e contemporanea.
Il brano è stato anticipato da una campagna social intitolata "DIARIO DEI VENTI", un particolare diario composto da immagini di acquerelli realizzati dalla stessa artista e accompagnato da una serie di note, di messaggi a se stessa, che se inizialmente sembrano brezza passeggera e trascurabile, si dibattono invece nel petto e nella mente di Marta, come impetuosi ed inarrestabili venti interiori.
ASCOLTA "Ventilatore": http://spoti.fi/3t8juFC
"Le scrivo, ma sul momento non le ascolto; tiro dritto, accelero, è impossibile fermarsi se non sai che stai scappando.
Poi puntualmente inciampo in qualche pensiero troppo intricato e volo a terra: allora l'unica è tornare sui miei passi e cercare di capire se mi sono forse persa qualcosa.
È esattamente così che ho scritto il mio prossimo singolo"
“Ventilatore” dice a tutti quello che non dico neanche a me stessa, è un enorme e contraddittorio piano di sabotaggio dei muri che mi costruisco addosso.
Tutte le mie canzoni a un certo punto mi si ritorcono contro, tipo boomerang.
Tipo padellate in faccia a forma di boomerang.
Tipo boomerang a forma di potevi essere un po’ più sincera con te stessa.
Ma “Ventilatore” torna continuamente e, quando meno vorrei, mi ricorda di cercare l’ombra d’estate e il tè caldo d’inverno.
È un vento che soffia forte dentro di me, cambiando direzione e colore, suonando le mie ossa come flauti.
“Ventilatore” mi guarda e se la ride, mi sta addosso, mi rincorre, mi tira dietro le mie stesse scuse finché alla fine non cado a terra.
Solo allora riesco ad ascoltarla.
Mi dice credi in te stessa, ma credi in te stessa fragile.