"Laurels, nella sua versione originale, medita sulla Comfort Zone, il comodo rifugio dei nostri limiti, l’adagiarsi sugli allori in un periodo favorevole, che annienta ogni stimolo alla crescita. Il Rework del brano offre un'ulteriore riflessione sul tempo, ma questa volta il focus non è posto sull'uso che ne facciamo, quanto più sull'impossibilità di interpretarlo linearmente, vivendo nel presente anziché nell'idealizzazione di un passato che non è mai esistito o nella frenetica pianificazione di un futuro che probabilmente mai sarà."
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