Il 20 marzo del 1993, l’IRA (Irish Republican Army) compie un attentato a Warrington, Cheshire, in Inghilterra, a seguito del quale vengono barbaramente uccisi due bambini, Jonathan Ball e Tim Parry. Un fatto di sangue orribile, che tocca nel profondo Dolores O’Riordan, tanto da spingerla a scrivere una canzone, Zombie, che sarà, inaspettatamente, il più grande successo commerciale dei Cranberries.
Una canzone appassionata e politicamente militante, che nasce dalla rabbia e dall’orrore, e che la cantante scrisse, puntando il dito sulla lotta irlandese per l'indipendenza, una guerra che sembrava, in quegli anni, non potesse finire mai (“It's the same old theme, Since nineteen-sixteen”).
Zombie è il primo singolo estratto da No Need To Argue (1994), secondo album in studio della band irlandese, e rappresenta un cambiamento nel suono, che dopo un esordio più morbido e intimista, vira decisamente verso il rock, segnando un forte allontanamento da canzoni leggere e sognanti come Linger e Dreams, per abbracciare testi più impegnati. Il tal senso, Zombie è una canzone che parla di pace, quella pace tra Inghilterra e Irlanda, che ai tempi sembrava impossibile e che oggi, dopo gli accordi del venerdì Santo (10 aprile 1998) sembrerebbe ancora reggere.
Eppure, questa canzone, il cui senso era di schierarsi contro la follia della guerra e sottolineare come a farne le spese sono quasi sempre gli innocenti (“Another head hangs lowly, child is slowly taken, and the violence caused such silence, who are we mistaken?”), avventurandosi nella mischia politica del tempo, suscitò non poche polemiche, soprattutto in chi vedeva nelle liriche della O’Riordan una sorta di implicito endorsement in favore dell’invasore inglese.
Sarà. Ma quando la band iniziò a suonare dal vivo la canzone, ottenendo ancor prima della pubblicazione dell’album, un notevole successo, accadde l’inaspettato. Il 31 agosto 1994 l'IRA, dopo ben venticinque anni di conflitto armato, dichiarò il cessate il fuoco, suscitando in qualcuno il sospetto che una tregua fosse meno controproducente che ritrovarsi a fare i conti con l’esposizione mediatica di altre canzoni che mettessero a rischio l’onore del movimento.
Il video del brano fu girato da Samuel Bayer (quello, per intenderci, di Smells Like Teen Spirit dei Nirvana), che era andato a Belfast, poco prima del cessate il fuoco, per ottenere filmati realistici della zona di guerra, tanto che, quelli che si vedono nella clip sono davvero soldati britannici e bambini locali. Bayer intercala queste scene con immagini della band che suona e con quelle, decisamente sorprendenti, di Dolores O'Riordan, in piedi accanto a una croce e ricoperta di vernice dorata. Un’idea, questa, della stessa cantante, che, da un lato, voleva che le immagini fossero cromaticamente impattanti, e dall’altro, voleva, attraverso il simbolo della croce, evocare il dolore e suscitare sentimenti di natura religiosa.
La canzone tornò in auge ventiquattro anni dopo la sua pubblicazione, quando, il 19 gennaio del 2018, la metal band dei Bad Wolves ne pubblicò una cover (la trovate sul loro esordio, intitolato Disobey), a cui Dolores O’Riordan doveva prestare la propria voce, proprio il giorno in cui la cantante morì (15 gennaio 2018). Prima di pubblicare il video, in cui la O’Riordan veniva evocata da un’attrice ricoperta di vernice dorata, ci fu un lungo di battito fra la band, il loro manager e la casa discografica (Eleven Seven) sull’opportunità o meno di pubblicare Zombie come singolo. Alla fine, Il gruppo optò per la pubblicazione della cover, ma decise di donare i proventi della vendita ai tre figli della O'Riordan, riuscendo a dare un risvolto positivo alla tragedia di quella morte inaspettata e prematura.