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REVIEWSLE RECENSIONI
Young Elvis Lover Known For Being Out of Control EP
Weekend Martyr
2025  (Mostä)
PUNK ROCK
7/10
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26/04/2025
Weekend Martyr
Young Elvis Lover Known For Being Out of Control EP
Il trio livornese dei Weekend Martyr torna con un EP dal titolo Young Elvis Lover Known For Being Out of Control: 5 pezzi registrati nell'anno passato in attesa della registrazione del nuovo album. Divertimento e Garage Rock.

Avevamo parlato dei Weekend Martyr lo scorso anno, quando ci eravamo occupati del loro nuovo disco Gastrin, che ci aveva colpito per inventiva e versatilità sonora.

Oggi il trio livornese è tornato con un EP, dal curioso titolo Young Elvis Lover Known For Being Out of Control, ottenuto in realtà da un collage “a senso” dei cinque brani che ne fanno parte (rispettivamente “Elvis”, “Control”, Lover”, “Out” e “Young”).

Composto da una selezione di pezzi concepiti durante l’ultimo tour e registrati in presa diretta in sala prove, presso il Jeebo Recording, con l’assistenza di Giacomo Vaccai in sede di missaggio e mastering, questo nuovo lavoro dei Weekend Martyr mostra il lato più diretto e immediato della band, dopo che con Gastrin avevano fatto vedere di poter spaziare anche tra generi diversi.

Sparite le soluzioni più complesse, la sensazione è che qui si sia badato soprattutto a divertirsi, mettendo al centro del discorso quell’anima intrinsecamente Garage Rock che il gruppo ha in realtà sempre avuto, ma che qui è lasciata libera di urlare a pieni polmoni, favorita dall’ambiente più spontaneo e rilassato dove i nostri hanno deciso di registrare.

 

Si comincia con l’assalto frontale in pieno stile Punk di “Elvis”, una bella cavalcata che non fa prigionieri, e che ci ricorda quanto Riccardo Prianti e soci siano efficaci quando si lasciano andare, e si prosegue con una “Control” che è in realtà più pacata, con le chitarre smorzate e un feeling generale non lontano da un classico Rock Blues, anche se nella seconda parte ha modo di divenire maggiormente rumorosa.

E se “Lover” ha un po’ il sapore del divertissement, episodio molto ballabile nonostante un vestito semiacustico (un po’ ripetitivo il break centrale, che sicuramente funzionerà bene dal vivo ma in studio risulta superfluo), con “Out” si ritorna prepotentemente al Punk, per un brano breve ed intenso, dal ritmo sempre costantemente alto.

Stupisce, semmai, la conclusiva “Young”, che vede in parte il ritorno di quelle chitarre acide e di quelle linee vocali sghembe che si incontravano abbondantemente su Gastrin, da cui questa traccia potrebbe in effetti tranquillamente provenire.

 

Da notare, infine, l’uso delle chitarre mai banale, che non si sentono obbligate a caricarsi di distorsione (usata in effetti meno di quello che sembrerebbe lecito aspettarsi) per tenere alta la carica di energia, e una massiccia presenza di assoli, in un’affermazione di libertà che non ha il timore di ricorrere, per manifestarsi, a soluzioni per certi versi antiquate.

Convincente, anche se non siamo ai livelli del precedente; si tratta comunque di un EP e gli EP, almeno quando ero giovane, avevano più che altro una funzione di passaggio, tappa intermedia tra una fase e l’altra della carriera di un artista.