In un’intervista nel 2017 a Colin Groundwater, reporter della rivista musicale britannica “Loud and Quiet”, Yaeji racconta del suo avvicinamento al mondo della musica, di cosa l’ha portata prima a diventare una DJ e poi alla produzione dei suoi brani. All’inizio della sua carriera universitaria, la sua ambizione era quella di diventare una visual designer, scoprendo solo successivamente il suo amore per la produzione musicale. Yaeji, infatti, durante gli anni dell’adolescenza, si iscrive al corso di Belle Arti della Carnegie Mellon University a Pittsburgh, dove, durante il secondo anno, entra a far parte della stazione radio dell’Università. Qui, incontra un gruppo di persone che la introducono all’underground elettronico e da quel momento Yaeji non smette più di occuparsi di musica.
Nel 2017 pubblica i suoi primi due EP, Yaeji e EP2, e nel 2020 il mixtape What We Drew ??? ????, riscuotendo un successo che si è velocemente esteso in tutto il mondo. Pur essendo nata a New York, Yaeji ha origini coreane e più volte si è trasferita tra i due poli, una doppia appartenenza che le permette di scrivere i suoi testi sia in inglese che nella lingua di Seoul. Nella stessa intervista a “Loud and Quiet” ammette di aver utilizzato il coreano, oltre che per il fatto che si sposasse perfettamente con la sua musica, anche per rendere i testi meno comprensibili, non credendo che avrebbero avuto così tanto seguito anche in Corea.
L’artista di NYC ha visto una rapida ascesa della sua carriera musicale: inizia a calcare i palchi di tutto il mondo e a partecipare a progetti rilevanti, come l’album Charli di Charli XCX, la produzione del remix per Dua Lipa e Robin, fino all’esibizione al Coachella 2023.
Nella primavera del 2023 viene pubblicato With a Hammer, l’album che Yaeji stessa definisce il suo “album di debutto”, composto da 13 brani e alcuni featuring, tra cui quelli con Lorain James, K Wata, Enayet. Scritto, come la sua precedente produzione, unendo l’inglese e il coreano, With a Hammer è un viaggio che la cantante percorre attraverso la musica per liberarsi dalle regole rigide che fino a quel momento l’hanno tenuta in una stretta morsa. Il martello, presente anche nella copertina dell’album, è lo strumento che Yaeji utilizza per sfogare la sua rabbia e rompere le barriere.
Il martello è lo stesso che Yaeji usa nel video di “For Granted”, il primo singolo dell’album. Scritto e diretto dalla cantante, forse in virtù della sua passione per il visual-design, concentra l’essenza dell’intero album. Semplice, all’inizio simile ad un video-selfie fai-da-te e tutto ambientato nella stessa stanza bianca, il video diventa progressivamente più complesso, anche dal punto di vista grafico, fino ad arrivare all’esplosione - a cui si accompagna un ritmo più serrato della musica - in cui il famoso Hammer diventa protagonista della scena e permette alla cantante di distruggere gli oggetti che ha intorno.
Nella newsletter scritta per annunciare With a Hammer ai suoi fan, Yaeji scrive di aver voluto prendere tutto quanto aveva tenuto soppresso fino a quel momento e farlo respirare e vivere attraverso questo processo di creazione. “I want my music to be free”, ha aggiunto.
I testi dei brani presenti nell’album sembrano all’apparenza molto semplici; ogni traccia esprime pochi concetti, che spesso si ripetono, con un linguaggio che va dritto al punto. Yaeji sembra usare la scrittura per affrancarsi da qualche peso, dà l’impressione che la musica sia lo strumento perfetto per sciogliere ciò che è aggrovigliato, esprimere con versi brevi ed accessibili quello che negli esseri umani è invece complesso, ed essere così più leggera. Nella sesta traccia dell’album, “I’ll Remember For Me, I’ll Remember For You”, Yaeji descrive il senso di liberazione che prova attraverso la scrittura:
“It's a feeling with the words, It's a melody with feelings, When you write it down, The thoughts dissipate and it's freeing”.
La musica di Yaeji in With a Hammer va dritta al punto, non perde mai la strada e non la fa perdere all’ascoltatore. Ogni traccia è la tessera di un mosaico perfetto, che si incastra con le altre fino a creare un percorso in cui caos e armonia camminano allo stesso ritmo.