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REVIEWSLE RECENSIONI
20/01/2025
Lambrini Girls
Who Let The Dogs Out
Di una cosa siamo certi: le Lambrini Girls non le mandano a dire.

A vederlo nelle foto su Google, il Lambrini (un sidro al gusto di pera) evoca una di quelle sottomarche di vodka alla peggio frutta con cui i ragazzini delle nostre parti, alla ricerca di una sostanza prestazionale in grado di favorire l’inizio del nuovo anno nel modo il più benaugurante possibile, stipano il carrello del supermercato per il veglione di Capodanno durante la spesa collettiva improvvisata, come tradizione, il 31 pomeriggio, raccattando tutto quello di alcolico a buon prezzo che rimane sugli scaffali da pagare poi in cassa con i contanti raccolti dalla colletta. Tutta roba economica che si beve a stomaco vuoto e finisce nel cesso mescolata alle patatine del discount ancora prima della mezzanotte. Una formula perfetta: poca spesa, massima resa.

Un endorsement decisamente punk, quindi, quello delle Lambrini Girls, che trasmetterebbe a chiunque innumerevoli doppi sensi etilici: una band da far girare la testa, canzoni con testi di spirito, ma a chi vogliono darla a bere, un distillato di energia, punk ad alta gradazione, l’ebbrezza delle chitarre distorte, l’hangover da sbornia di potenza sonora. Tutto vero. Noi però ci limitiamo ai fatti.


Le due ragazze di Brighton (voce/chitarra e basso, una coppia sguaiatamente elettrica che diventa trio grazie all’apporto nei live di una batterista altrettanto ribelle) dopo alcune pubblicazioni sparse e un EP sono finalmente approdate al disco d'esordio, dal titolo Who Let The Dogs Out. Un modo di dire, forse un retaggio del video della celeberrima hit omonima, un punto di non ritorno del trash pop di fine anni Novanta, ma in ogni caso un titolo dall’accezione che non lascia adito a equivoci: qualcuno ha lasciato la porta aperta permettendo a questa band poco elegante di uscire a fare un disco niente male, e ora dobbiamo affrontare le conseguenze.

Non è il caso di tracciare un grafico dei gruppi provenienti dal Regno Unito riconducibili al punk e ai suoi derivati saliti agli onori della cronaca, negli ultimi tempi. La rappresentazione visiva dei dati sulla densità abitativa e sulla disponibilità pro capite potrebbe metterci in allarme. Le Lambrini Girls però si ritagliano in questo panorama affollato quanto avvincente un posto di tutto rispetto. I loro brani sono una bomba, tutti, dal primo all’ultimo, e dal vivo suonano molto bene un punk sicuro, apparentemente grezzo ma tecnicamente ineccepibile.

In una parola, spaccano (date un’occhiata al loro live alla KEXP) e, soprattutto, propongono con ironia e sarcasmo temi decisamente scomodi nelle liriche delle loro canzoni. Ce l’hanno con la polizia (e chi non, direte voi), il maschilismo e la disparità di genere negli ambienti di lavoro (a proposito, presentarle come gli Idles al femminile è decisamente riduttivo, anche se l’incipit del disco, in effetti, mette sul chi vive anche l’ascoltatore più distratto), il machismo tout court, i canoni alimentari imposti dal mercato, le mode, l’inclusività di facciata, gli avvelenatori di relazioni, l’amichettismo nell’ambiente musicale, la gentrificazione e chissà che altro.

Ma quello che vi stupirà è la totale assenza di banalizzazione musicale nelle composizioni. Suonano inequivocabilmente punk, con contaminazioni industrial e grunge, ma non troverete mai in tutto il disco un giro di accordi approssimativo, non un passaggio forzato, non un momento evocativo di qualcos’altro perché, abilmente, Who Let The Dogs Out ha il magico potere di cambiare registro all’istante per mescolare le carte e confondere adeguatamente l’ascoltatore.

Sono i riff di chitarra e basso a lasciare piacevolmente senza fiato, e il drumming a mettere a tappeto, e c’è solo l’imbarazzo della scelta. Da “Special Different” a “Bad Apple”, da “Big Dick Energy” a "You're Not from Around Here", fino a “Love”, sicuramente il brano più travolgente, una canzone in cui una trama dichiaratamente più post che punk del resto tradisce una appena riconoscibile vena di vulnerabilità in un progetto che trasuda sfrontatezza, temerarietà, cinismo, irriverenza e sprezzo del pericolo.

Malgrado gli spoiler dei singoli pubblicati nelle scorse settimane, Who Let The Dogs Out non ha certo rovinato la sorpresa di un esordio in grande stile. Le Lambrini Girls sono il modo più efficace per mandare in vacca tutti i migliori propositi per l’anno nuovo, a partire dall’intenzione di osservare il dry january. Avete capito bene: Lambrini Girls, dry january.