Sono solo al secondo album ma il sound degli Youth Killed It si riconosce subito. Un mix fatto di rapping e cantato melodico, attenzione a sonorità elegantemente pop e musicalità sempre più catchy. Una spavalderia tipicamente inglese corona il quadretto, di quelle che utilizzano spirito arguto e grande leggerezza, unite ad un grande senso della melodia, usate tutte per creare 12 tracce che non sono altro che delle indie-hit ballabili e spensierate, create in risposta alla grande domanda posta dal titolo dell’album: What’s So Great, Britain?
I cinque protagonisti vengono da Norwich, hanno una gamma di gusti piuttosto eclettica (andando dal funk all’indie, al rock, al blues, fino al prog metal) e nel 2016 si sono formati con un obiettivo molto chiaro: scrivere canzoni sul non lavare mai i piatti, odiare i loro lavori di giorno e divertirsi, ma soprattutto non prendere le cose troppo seriamente in un mondo dove tutto è oneroso ed estenuante.
Nel 2017, con solo 2 EP alle spalle, hanno pubblicato il loro album di debutto, Modern Bollotics, un disco che, molto probabilmente, rimane superiore all’attuale per diversi aspetti: un maggiore tiro delle canzoni, un rapping ancora più spavaldo e convinto, e un suono che, nell’alveo del loro indie-alt-rock-punk, risultava un po’ più punk dell’attuale, oltre che ancora più unico e personale.
Il nuovo What’s So Great, Britain?, in ogni caso, oltre ad essere adatto ad un pubblico ancora più ampio del precedente, è a tutti gli effetti un album piacevolissimo e molto sentito dalla band stessa: creato in soli 14 mesi di lavoro è stato anche autoprodotto, poiché i cinque (capitanati in questa fase dal cantante Jack Murphy e dal chitarrista Carlos Montero) hanno preferito contare solo sulle loro forze e il loro gusto, per poter dare la luce ad un risultato che potevano riconoscere al 100% come rispondente al loro animo. Quello di musicisti impegnati in 18 mesi di tour, di persone con una vita privata da riorganizzare a fronte del loro precedente successo, oltre che del loro essere inglesi, con tutto quello che politicamente e socialmente ha significato nel corso degli ultimi anni: dalla Brexit agli stereotipi sul clima.
Con sincerità, leggerezza ed ironia, gli Youth Killed It parlano quindi della e alla gente che popola la loro Gran Bretagna, come testimoniano i tanti volti che hanno scelto come protagonisti dei loro video e della loro campagna di promozione. Con “Great British Summer”, ad esempio, deridono il Disturbo Affettivo Stagionale della nazione, prendendo in giro il lamentoso vicino di Jack Murphy (cantante e chitarrista), mentre con la title track “What's So Great, Britain?” parlano di quanto i loro valori tradizionali abbiano bisogno di evolversi senza perdere ciò che ha reso grande la Gran Bretagna, come le loro band e i comici, e di quanto sia assurdo che abbiano vinto la Coppa del Mondo una sola volta ma continuino comunque a sentirsi i migliori, non facendo più nulla ma aspettandosi ancora tutto, e come questo non faccia altro che presagire una grande caduta. Perché anche nel grande Regno Unito si è divisi in ricchi e poveri, dove i ricchi diventano sempre più ricchi e ai poveri non importa più, dove non si sa come adattarsi alla modernità e si continua a combattere con i parenti più stretti, arrivando ad arroccarsi entro una sindrome da isolani che rischia solo di farli morire soli.
Oltre alla title track, “Headbutt”, “Where Did I Go Wrong?” e “What You’re Thinking” sono tra i momenti migliori, ma What's So Great, Britain? regala nel suo complesso una quarantina di minuti di spensierata allegria, dove qualsiasi tema viene affrontato con leggerezza e tanta voglia di far ballare chi lo ascolta, con gusto, misura e un bel sorriso sulle labbra.