Gianluca Morozzi e Luca Martini hanno reclutato una squadra di scrittori, tutti accomunati, come di dirà lo stesso Morozzi tra poco, dall’amore innato per la scrittura e la musica, raccontandoci qualcosa che potesse vestirsi attorno al loro disco della vita. E sono quindi storie di fantasia, ambientazioni surreali ma anche momenti di vita vissuta, ricordi d’infanzia e sogni preziosi: tutte cose che oggi debbono custodirsi con gelosia nelle teche personali del museo della propria vita. Una lettura non solo piacevole ma assolutamente rigenerante per la nostra passione e la cultura musicale in genere, un libro che non ha la pesantezza o l’arroganza di fare poesia o letteratura di alto profilo ma solo l’ambizione sincera di restituire l’ennesima voce di sostegno a questo magico mondo che è stato (e che torna prepotentemente ad essere) il DISCO di VINILE.
I racconti sono delle vere e proprie macchine del tempo per chi ha vissuto in carne ed ossa quel periodo e può quindi ritrovarsi dentro quelle dinamiche a dir poco magiche. Saranno invece fotografie di fascino e di enorme curiosità per chi da quel tempo può solo collezionare testimonianze, filmati e ovviamente dischi. E poi voglio dirlo: eccovi un altro punto di vista sul tema, un modo alternativo e romanzato che possa farci riflettere su quanta vita vissuta stiamo letteralmente perdendo ogni giorno per aver reso liquida e informe questa santa musica del futuro.
Vinyl: partiamo da un titolo che mi sa tanto di Serie Televisiva. E infatti…
Infatti sia io che Luca Martini eravamo grandi fan della serie Vinyl, con un grande Bobby Cannavale nel ruolo del discografico anni '70, drogatissimo e geniale. Purtroppo eravamo gli unici, a quanto pare, visto che non l'hanno rinnovata per una seconda stagione. Però ci è rimasto in mente il titolo - nonché lo spirito. Ed è nata l'antologia.
L’idea di raccogliere tanti racconti ma soprattutto tanti autori diversi e di diversa estrazione culturale e ambito lavorativo: come vi siete orientati?
Chiunque, al di là del fatto che scriva fantasy o erotico o noir, che abbia vent'anni o sessantacinque, ha quantomeno una canzone del cuore, un disco del cuore. Bastava questo ad accomunare tutti gli autori.
Qualche grande assente?
Avevamo Max Collini (Offlaga DiscoPax, Spartiti), che però non ha fatto in tempo a scrivere il suo racconto. Sarà per la prossima volta.
E qualche presente che avreste bocciato?
Noi due curatori. No, scherzo, nessuno, ci macherebbe.
Massimo Cotto svetta tra le presenze narranti (da un punto di vista giornalistico-musicale intendo). Com’è stato l’incontro e soprattutto non avete pensato ad altri nomi di questo calibro?
Avevo appena presentato in una libreria di Bologna il suo libro su Leonard Cohen, e un suo racconto non poteva mancare. Abbiamo pensato a qualcuno di un certo livello, sì, certo, ma magari non aveva tempo per scrivere, o magari ha chiesto parecchi soldi. Non faremo nomi neanche sotto waterboarding.
Per chiudere parliamo di vinili, che tanto stanno tornando di “moda”: cosa ne pensate?
Eh, dopo l'era del piccolo cd e dell'intangibile mp3, per i corsi e ricorsi storici, questo splendido oggetto sta tornando in auge. Che sia una moda... beh, è probabiile, ma meglio un doppio album con busta apribile e copertina da decifrare dettaglio per dettaglio che i risvoltini.