Nella seconda metà degli anni ’70, prima di fondare Buggles, Trevor Horn era un produttore discografico senza fortuna, un perdente che aveva passato quattro anni a produrre dischi per vari artisti, senza mai ricavarne soldi o avere alcun successo. Il fatto era, che per quanto abile fosse, non riusciva a mettere le mani su una buona canzone, di quelle che potevano ambire a entrare in classifica. Così, dopo anni di insuccessi, Horn decise di dare una svolta alla propria carriera: visto che non riusciva a trovare un artista degno di questo nome e del materiale buono su cui lavorare, decise che la canzone spacca-classifiche l’avrebbe scritta lui stesso.
Quella canzone si intitola Video Killed The Radio Star, e Horn la scrisse ispirato a un racconto di fantascienza che aveva appena letto e che raccontava la storia di una cantante lirica che si trovava a vivere in un mondo senza musica, dove la sua arte era, così, divenuta obsoleta.
Il brano compare nel primo disco dei Buggles, duo composto dallo stesso Horn e da Geoffrey Downes, intitolato The Age Of Plastic, una sorta di concept album pop basato sul tema fantascientifico della vita nel futuro, in un mondo di tecnologie contemporaneamente sorprendenti e inquietanti.
Quando Horn ebbe composto tutto il materiale ed era pronto a pubblicare il disco, venne il momento di scegliere il nome della band. Lui stesso ricorda che, in piena epoca punk, la scena musicale traboccava di completi idioti che cercavano di lanciarsi sul mercato sotto l’egida di nomi fighissimi. Pertanto, decise di andare decisamente in controtendenza, e fece una scelta più punk di tutti quei punk che aveva inutilmente prodotto negli ultimi anni: scelse un nome orribile, The Buggles (le bugie), come a voler marcare una distanza fra il duo e il resto del mondo musicale britannico.
Sebbene tecnicamente Video Killed the Radio Star appartenga per diritto anagrafico agli anni settanta (esce il 7 settembre del 1979), sul piano puramente musicale esso è di fatto il brano capostipite degli anni ’80, dei quali anticipa lo stile: sofisticata elettronica e quel tono vagamente romantico che fa da ponte sentimentale e cronologico tra il passato e le nuove tecnologie. Una canzone che, forse al di là di ogni intenzione degli autori, ha costituito praticamente la porta d'ingresso verso un mondo dominato dagli epigoni del sintetizzatore elettronico. In pratica, un brano techno pop ante litteram.
La canzone fu un grande successo in Inghilterra nel 1979, ma rimase praticamente sconosciuta in America, dove raggiunse solo il numero 40 delle classifiche, nel dicembre dello stesso anno. Tuttavia, quando MTV andò in onda, il primo video che passò, il 1º agosto 1981 alle 00:01, fu proprio quello di Video Killed The Radio Star. Una scelta abbastanza ovvia da parte dell’emittente che, con quella canzone, voleva significare la nascita di una nuova epoca, quella in cui le radio stavano perdendo popolarità di fronte a una nuova musica tutta da vedere. Da quel momento in poi, MTV entrò prepotentemente nelle vite degli appassionati di musica e il brano dei Buggles ricominciò a vendere tantissimo, diventando un evergreen tra i più gettonati di sempre.
La videoclip fu diretta da Russell Mulcahy (nel 1986 diresse Highlander), che portò anche evidenti innovazioni: se ai tempi i video erano costruiti quasi esclusivamente su sequenze di artisti che suonavano, Mulcahy costruì invece una vera e propria storia che veicolava un concetto. I Buggles, infatti, nascevano sull'idea che tutto nella vita fosse artificiale, inclusa la musica. Ecco perché Trevor Horn canta con una voce robotica e perché tutti gli strumenti sono elaborati per una sensazione computerizzata. Il video, in buona sostanza, era un commento sull'intrusione della tecnologia in ogni aspetto della nostra vita. Il messaggio era forte e chiaro: la tecnologia stava per cambiare tutto, i videoregistratori erano entrati nella casa della gente, gli artisti, ma non solo, iniziarono a girare video, e ne eravamo entusiasti, ed era ormai evidente che la radio fosse il passato e il video il futuro. Insomma, era in arrivo un cambiamento epocale.
Il video fu girato da Malcahy e dalla band, in uno studio a sud di Londra, in un solo giorno, ma a dispetto della velocità di realizzazione, fu una vera faticaccia. La ragazza che interpreta il personaggio simile a Stargirl era un'amica del regista Russell Mulcahy che stava cercando di diventare un'attrice, e che venne arruolata per interpretare la sequenza clou del video, e cioè quella in cui viene calata nella provetta. Un momento delicato e complicatissimo, per il quale sono sono state girate circa 30 riprese. Peccato che alla fine, fu utilizzata la ripresa sbagliata: se si fa attenzione, si può vedere un tubo che cade, cosa che, ovviamente, non sarebbe dovuta accadere.