Quello di Joanna Hogg è un nome pressoché sconosciuto al grande pubblico italiano; la regista, sceneggiatrice e produttrice britannica arriva al suo esordio cinematografico nel lungo solo nel 2007 con questo Unrelated dopo parecchi anni di lavoro per la televisione inglese. Proveniente dalla società bene d'albione (andò a scuola con Lady Diana e Tilda Swinton) in questo suo esordio la Hogg mette in scena proprio alcune famiglie benestanti inglesi in vacanza in Italia, in un casolare nelle campagne toscane nei dintorni di Siena. Unrelated è un film a bassissimo budget, girato in maniera molto naturale e senza artifici di sorta, riprese consequenziali, ordine cronologico e costruzione delle scenografie e scelta dei costumi molto spartana, adesa il più possibile al reale proprio per la necessità di rientrare nei costi, sembra addirittura che il cast, nel quale spicca un giovanissimo Tom Hiddleston al suo esordio, alloggiasse proprio nel casolare dove il film veniva girato per evitare di sforare il budget a disposizione. Nonostante l'incombenza del fare di necessità virtù, il film raccoglie critiche più che positive e ottiene il premio Fipresci della critica al Festival del cinema di Londra.
Anna (Kathryn Worth) è stata invitata dalla sua amica di vecchia data Verena (Mary Roscoe) a passare qualche settimana di vacanza nel casolare in Toscana che la donna e la sua famiglia hanno affittato per l'estate. Qui, oltre alla sua amica, Anna troverà il secondo marito di lei, Charlie (Michael Hadley), suo cugino George (David Rintoul) con suo figlio Oakley (Tom Hiddleston), i due figli di Verena, Jack (Henry Lloyd-Hughes) e Badge (Emma Hiddleston, sorella di Tom), e Archie (Harry Kershaw), il figlio nato dal primo matrimonio di Charlie. Passa poco tempo prima di scoprire che Anna ha accettato questo periodo di vacanza per stare un po' lontana dal compagno Alex (che sentiamo solo a telefono) con il quale è evidente che la donna abbia dei problemi. Nel corso della vacanza Anna si sente sempre più in sintonia con il gruppo di ragazzi, inizia a uscire con loro allontanandosi un po' da Verena e dagli altri adulti; assecondando queste dinamiche Anna si sente sempre più attratta dall'esuberante Oakley, carismatico cuore del gruppo di giovani, iniziando poco a poco a flirtare discretamente con lui. Sarà un incidente, per fortuna senza grosse conseguenze per nessuno, a scombinare un po' gli equilibri e incrinare il rapporto di Anna sia con il gruppo di giovani che con quello dei suoi coetanei.
Racconto intimo inserito in una narrazione naturale, senza scossoni, che presenta situazioni quotidiane: serate a bordo piscina, pomeriggi nel verde delle colline, una visita a Siena, giochi di società, un po' d'alcool, cene, colazioni; nel mezzo di tutto questo il rapporto in crisi tra la protagonista Anna e il lontano Alex. Durante questa vacanza Anna ha modo di riscoprirsi come donna lontana dal focolare domestico (che non vediamo mai) e per un periodo libera da quelli che intuiamo essere vincoli un po' opprimenti, portatori di scontento e infelicità, tensioni, tutte cose che scopriremo poi legate a una ragione specifica. Quello che la Hogg ci mostra è una donna che si libera nella lontananza dal suo quotidiano e riprende vita, sentendosi dentro di lei più giovane di quel che le convenzioni e la sua situazione affettiva la costringono a essere, più entusiasta, esuberante e pronta a lasciarsi travolgere (con garbo) da emozioni che pensava ormai sepolte, belle, appaganti e che nella vita di tutti i giorni considerava probabilmente accantonate per sempre e abbandonate. Quelli ritratti dalla regista sono momenti, passaggi con i quali tutti possono trovarsi a dover fare i conti, chiusi magari in rapporti abitudinari dove le emozioni intense latitano si trova sfogo, spesso in maniera platonica, intima, anche inespressa, nell'attrazione o nell'amore per qualcun altro. La regia è molto semplice, lineare, alterna i bei panorami toscani a qualche interno e alcune riprese notturne. Spiccano nel cast Kathryn Worth, interprete di una buona prova, e un esuberante Tom Hiddleston già talentuoso ben prima di vestire i panni del Loki di casa Marvel (anche perché qui panni spesso ne indossa pochi). Unrelated non è un film capace di esaltare, è cinema lieve, ben curato nei rapporti tra i protagonisti e nei sentimenti, che esplora momenti di crisi (anche nel rapporto tra Oakley e il padre) e che come spesso succede nella realtà, alla fine chiude senza grandi stravolgimenti, tanto da sembrare nulla più che la descrizione di un attimo.