David Bowie avrebbe potuto – con successo – interpretare, in quantità sufficienti per costituire un album per ciascuno di loro, due autori ed artista che aveva già, in passato, omaggiato: Scott Walker e Jacques Brel.
Nessuno si sarebbe stupito per una sua scelta, diciamo così, riflessiva e pacata.
Esiste un album di Walker che semplicemente raccoglie quanto egli ha disseminato nelle sue prime fatiche soliste[1] del repertorio del Grande Belga.
C’è un più organico album, dal titolo Jacques, di Marc Almond.
In base alla mia teoria per cui gli artisti francofoni sanno creare grandi “cose” e morire anche prematuramente (non di vecchiaia, cioè), Brel muore nel 1978, a sei mesi meno un giorno dal suo mezzo secolo.
Avrebbe potuto creare altri capolavori? Inutile porsi la domanda.
Mente brillante, come testimonia l’intervista del 1971 che giustifica l’acquisto di A Knokke, altrimenti un DVD con le troppo brevi riprese di un concerto di otto anni prima.
Della sua complessità umana e artistica testimonia qualsiasi buona biografia di sintesi rintracciabile on line.
La prima edizione della sua “integrale”[2] del 2003 era contenuta in una suggestiva biscottiera di latta (nota infatti come Boite a bonbons) comprensiva di un CD bonus e un piccolo libretto cartonato.
Potete però partire con l’usuale, meno impegnativo cofanetto triplo oppure con il successivo doppio CD Infinement, che uscì sempre nel 2003.
Ma per quale motivo dovreste indaffararvi per conoscere Jacques Brel? Perché sicuramente avete già ascoltato almeno una sua canzone senza saperlo, e vi è piaciuta.
Se poi considerate i tre artisti che ho qui citato come (alcuni dei) suoi interpreti, a meno che (per due) abbisogniate anche di un loro post, il tutto si trasforma in priorità se non in necessità.
Avvertenza: la fondazione Brel non è il modo più economico per comprare suoi fonogrammi o videogrammi. Quindi visitate il sito ufficiale, ma aspettatevi di risparmiare se opterete per poi affidarvi a un serio sito commerciale per i prodotti.
[1] Questo significa che se avete già tutto di Walker è irrilevante questa antologia che potete costruirvi da soli.
[2] Come sono definiti i cofanetti completi nei paesi di lingua francese. Poco importa che, come testimoniano Gainsbourg e Bashung (per quanto ne so), ad un’integrale possa seguirne anni dopo altra più completa.