Ecco le conversazioni pregiate che riempiono l’anima e la vita di cemento di ogni giorno. Ecco la bella scrittura di un amico e di un giornalista, una delle grandi penne italiane in fatto di musica… e non solo. Ed ecco un altro dei suoi incontri illustrissimi che si condensano in questo libro dal sapore antico, dal sottotetto magico e dall’energia di vita che fa tanto bene e fa tanto male allo stesso tempo. Fa bene leggere quanta vita c’è da incontrare ogni giorno. Fa male perché un simile libro testimonia quanta vita ci stiamo perdendo in questo futuro computerizzato che ci fa restare sempre di più chiusi dentro casa incollati ai social network.
Donato Zoppo racconta la vita del grandissimo Mauro Di Domenico attraverso una lunga intervista al chitarrista napoletano di lunghissimo corso che inciampa e determina la vita professionale di alcune delle più importanti pagine della storia musicale di questo nostro bel paese. Da Ennio Morricone all’amicizia di vita con Pino Daniele, dai Musicanova di Eugenio Bennato ai tour mondiali con gli Inti Illimani; e, credetemi, tantissimo tantissimo altro. E di quando al mitico Stone Castel studio, il nostro Mauro Di Domenico incrocia Faber che, affascinato della sua chitarra, gliela chiede in prestito per registrarci “L’Indiano”? Giusto per dirne una…
In questo libro non doveva mancare il contributo musicale ed ecco allegato all’ultima pagina un CD in cui troviamo esecuzioni live di Mauro Di Domenico dagli anni ’70 ad oggi. Insomma, Donato Zoppo raccoglie la sua viva voce e la trascrive, mette in ordine un puzzle infinito che servirà a restituirci un bellissimo libro di 151 pagine ricche di fotografie e aneddoti, rilegate in un formato quasi da catalogo artistico, perché in fondo la vita di Mauro Di Domenico è pura arte, arte vissuta, arte inciampata, arte inseguita, arte suonata tra le corde di una chitarra. Sono di quelle ricchezze che non dobbiamo assolutamente lasciare che passino indisturbate. Bisogna fermarle.
Napoli è un “porto di mare”. Non a caso è in questa città più che altro che la musica e l’uomo si trovano a contaminarsi di continuo…
Sicuramente. Un libro come questo, dedicato alla straordinaria figura di Mauro Di Domenico, non poteva che nascere a Napoli. Per quanto Mauro abbia girato il mondo, esportando da solo e con altri musicisti - da Eugenio Bennato a Massimo Ranieri, passando per le musiche di Ennio Morricone - il meglio che possa offrire la musica italiana, in fondo al suo cuore e alla sua affascinante musicalità resta la matrice napoletana. Nel libro che abbiamo realizzato insieme, e che ho avuto l'onore di curare, questa cosa torna spesso: torna sia da un punto di vista strettamente strumentale, nell'esecuzione di brani, sia nel cuore e nella passione che Mauro infonde in ciò che fa.
Chiusa la stesura di questa lunga intervista a Mauro Di Domenico: cosa c’è di nuovo nella tua vita, umana e professionale?
Nella mia vita "umana" c'è una nuova bambina, che ha appena un paio di mesi, e che mi prende molte energie. Nella vita professionale ci sono un paio di libri importanti in lavorazione. Anzi il primo dei due è finito, uscirà ad aprile per un grosso editore nazionale e posso sganciare qualche indizio: è un libro in cui si parlerà, tra i tanti, di Pink Floyd, Genesis, Claudio Baglioni, Caparezza, Beatles... indovina cosa hanno in comune questi cinque nomi? Sul secondo ancora massima segretezza. Ho un po' di nostalgia del libro con Mauro, perchè è nato con grande umanità, da scambi, incontri, colloqui, ricordi e scoperte.
Qualcosa manca? In tutto questo lungo viaggio, alla fine vi siete accorti di aver tralasciato qualche fotografia importante?
La carriera di Mauro non si ferma dalla seconda metà degli anni '70 e prosegue ancora, sicuramente abbiamo dimenticato qualcosa ma ti dirò che non ci preoccupa la presenza di qualche buco: una cosa importante alla quale tenevamo è che il libro trasmettesse la spontaneità, la veracità e la immediatezza delle nostre conversazioni, infatti quello che leggi non è stato modificato o "postprodotto". Il grosso della lunga storia di Mauro c'è ed è un buon punto di partenza: il resto può essere scoperto "sul campo", ai concerti di Mauro o ascoltando i suoi dischi.