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MAKING MOVIESAL CINEMA
Un Uomo Tranquillo
Hans Petter Moland
2019  (Eagle Pictures)
DRAMMATICO AZIONE THRILLER
6,5/10
all MAKING MOVIES
01/03/2019
Hans Petter Moland
Un Uomo Tranquillo
Quello a cui si assiste nella pellicola di Hans Petter Moland è una vera e propria apertura del vaso di Pandora: un uomo tranquillo, monotono perfino nel tragitto quotidiano del suo lavoro, intraprende la via della vendetta, senza rendersi conto di dove questo possa condurlo.

Nels Coxman (Liam Neeson) è un uomo semplice, fiero di essere un diligente cittadino della sua sfavillante città nel Colorado, dove ha vinto il premio dell'anno per l'impegno nel suo lavoro da spazzaneve. Improvvisamente, la sua vita viene sconvolta dall'omicidio del figlio (Micheàl Richardson) da parte di un boss della droga locale (Tom Bateman). Alimentato dal bisogno di vendetta, Nels diventerà un improbabile eroe con la missione di smantellare il cartello con estrema precisione, fino ad arrivare al vertice della catena che ha ucciso suo figlio.

Quello a cui si assiste nella pellicola di Hans Petter Moland è una vera e propria apertura del vaso di Pandora: un uomo tranquillo, monotono perfino nel tragitto quotidiano del suo lavoro, intraprende la via della vendetta, senza rendersi conto di dove questo possa condurlo. Dalla caccia all'assassino del figlio Kyle, tutto precipita in un vortice di violenza, avvolto da uno humor tagliente degno di nota. L'anonima vita di Coxman viene infatti rapidamente vivacizzata da un susseguirsi di esecuzioni amatoriali, che seguono il modello impartito dai romanzi polizieschi. Iniziano così una guerra sulla neve, rapimenti, due boss della criminalità rivali e un branco di teppisti con colorati soprannomi, come Maverick, Mustang e Smoke.

 

Il risultato è un film che alterna sapientemente oscurità e umorismo, soprattutto nei momenti in cui si vede apparire sullo schermo il nome di chi muore, in stretto ordine di sparizione. Questa scelta mostra esplicitamente la chiave di lettura di un film che rivela delle paternità importanti (Tarantino su tutti) e non ha pudore a dichiararle. Il pubblico può sentirsi così emotivamente coinvolto dai personaggi, soddisfatto per il film d'azione, e anche sorpreso da quanto sia divertente. È una pellicola in cui quest'equilibrio deve stare nel punto giusto.

I personaggi sono tutti cattivi ragazzi, sebbene a diversi gradi di profondità, e tutti presuntuosi: è da lì che viene l'umorismo. Ogni uomo, e padre, crede di agire in maniera assolutamente seria e spietata, non consapevole invece delle ilari conseguenze generate da ogni azione. L'ambientazione costituisce un altro punto di forza di questa dark comedy costellata di cadaveri, con il biancore delle distese innevate che la fa da padrone e contrasta con il design della lussuosa abitazione del criminale indigeno e con la modernità dell'arredo dello spazio occupato dal Vichingo.

Ecco le due virtù di una storia altrimenti senza particolare lode: Liam Neeson infatti, sembra ormai intrappolato nel ruolo interpretato in “Io vi troverò” (2008); il film è un remake di “In ordine di sparizione” (2014), dello stesso regista; e la narrazione non offre grandi sorprese, anche perché Moland è ormai noto per questo genere di racconti (A Conspiracy of Faith, 2016; A Somewhat Gentle Man, 2010...).