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REVIEWSLE RECENSIONI
Travelin' Kind
Ashland Craft
2021  (Big Loud Records)
AMERICANA/FOLK/COUNTRY/SONGWRITERS ROCK
7/10
all REVIEWS
05/05/2022
Ashland Craft
Travelin' Kind
Perfettamente bilanciato fra country e rock, l'esordio di Ashland Craft conquista per la scrittura solida e una voce graffiante e appassionata.

Si potrebbe scherzare dicendo che non tutti i talent show vengano per nuocere. Talvolta, può succedere, infatti, che quei contesti artefatti e generalmente privi di autenticità e caratura artistica, possano anche trasformarsi in trampolino di lancio per musicisti che hanno davvero qualcosa da dire. E’ il caso della songwriter Ashland Craft, salita alle luci della ribalta per aver partecipato, con buoni risultati, al contest The Voice US, impressionando per le sue distintive doti vocali e per la capacità di interpretare con uno stile personale alcuni classici della canzone country.

Dopo quell’esperienza, la Craft ha avuto la possibilità di lavorare al proprio materiale, costruendo, grazie al proprio indiscutibile talento, anche in fase di scrittura, le undici tracce che compongono  Travelin' Kind. Un disco, questo, composto da brani solidi, intriganti, che denotano una buona conoscenza delle radici e, al contempo, palesano, però una esuberante attitudine rock e un gusto innato per la melodia.

In più, ovviamente, c’è la grande voce della Craft, il cui timbro graffiante e tagliente conquista fin dal primo ascolto, evocando il fantasma di Janis Joplin o, per essere meno banali, la potenza espressiva di Beth Hart. È il tipo di voce che non puoi fingere, che sorge direttamente da un’anima arroventata di passione, quel marchio di autenticità che ogni artista cerca per apparire credibile, e che pochi possiedono realmente. Non solo potenza ed estensione, ma grandi capacità interpretative.

Travelin' Kind non è un album che si rivolge esclusivamente agli appassionati di country, perché è evidente che in queste canzoni la Craft si è tenuta ben distante sia dall’ortodossia di genere che dal suono patinato di Nashville, scegliendo semmai di riversare nel disco tutte le sue influenze, che è quello per cui evidentemente vuol essere ricordata, e cioè una miscela vibrante di rock, country, blues e melodie di grande impatto.

L'album è grezzo, nel senso più nobile termine, si sono evitati artifici e trucchi di produzione necessari a confezionare un prodotto “pulito” per il mercato mainstream, e si è puntato invece all’immediatezza, alla veracità. La sgommata iniziale della title track, un rock possente in odore di Rolling Stones, è l’apripista giusto per una scaletta breve, ma intensa, che prosegue con il mid tempo di "Your Momma Still Does", in cui la Craft scatena tutta la grinta della sua voce e l’elettricità delle chitarre, e “Leavin’ You Again”, un classicissimo country rock, che abbina strumenti tradizionali e melodia orecchiabile.

C’è un’energia incontenibile, in queste undici tracce, e una purezza d’intenti che sorprende, sia quando la Craft srotola divertita un honky tonk trascinante ("Last 20 Dollars"), sia quando affronta le pene d’amore, nella splendida “Mimosas In The Morning”, tiro dritto delle chitarre e ritornello che stende, o duetta con Marcus King nell’intensa ballata "Highway Like Me".

La Craft scarta dall’ovvio, ed evita, come da tradizione, di chiudere il disco con una brano lento; mantiene, invece, il ritmo saldamente impostato con il rock "That's The Kinda Place", che sigilla la scaletta con il collante della stessa energia con cui lo inizia, fornendo la scusa perfetta per premere nuovamente il pulsante di riproduzione nel momento in cui la canzone finisce.

Travelin' Kind è uno di quegli album di debutto di cui fa piacere parlare, l’abbrivo di carriera di un’artista dotata di gran voce e di una spiccata sensibilità, quella che le ha permesso di creare la perfetta combinazione di country e rock, una miscela che, molto probabilmente, la rende attraente per i fan di entrambi i generi. E l’impressione è che i margini di crescita siano ancora importantissimi. Da seguire con attenzione.