Michael Bay è un marchio di fabbrica. Il regista, uno dei più redditizi e pagati al mondo, è un certificato di garanzia per chi ama il Cinema muscolare, action, fracassone e anche un po' ignorante, condito di ottimi effetti speciali e di trovate a effetto, e in questo, diciamolo subito, non c'è nulla di male. Scordiamoci il Cinema d'essai che Bay probabilmente non sa nemmeno cosa sia (o meglio, lo sa e non gli interessa, non è con quello che si fanno i soldi a palate), Bay è sinonimo di intrattenimento puro, film pop-corn, blockbuster all'ennesima potenza, chiamatelo come volete, Bay è l'intuizione che ebbe Spielberg decenni fa con la sua visione di un Cinema di intrattenimento per platee vaste fatto con qualità, solo con una visione alterata e meno riguardi per la qualità. Se ti rivolgi a un marchio di fabbrica sai più o meno cosa aspettarti, sai che l'occhio vuole la sua parte e che qui l'avrà, poi incroci le dita e speri che sceneggiatura, dialoghi, situazioni non sconfinino troppo nel ridicolo, insomma, a livello di contenuti ti aspetti almeno il minimo sindacale, a volte ottieni di più, a volte molto meno. Con il primo atto della saga dei Transformers in fin dei conti non è andata così male. Non me l'aspettavo, vidi per caso qualche anno fa il quarto capitolo (L'era dell'estinzione), un prodotto degno d'esser dimenticato quarantacinque secondi dopo il termine della visione (se non prima), un film insipido e ridicolo nel quale si salva solo il comparto tecnico. Questo Transformers invece si rivela perlomeno onesto, ci offre un'origin story semplice ma accettabile, l'incontro tra Autobot e Decepticon con la razza umana e tutta l'inevitabile sequela action che sarà il corpo del film insieme alla storia sentimentale, a onor del vero più simpatica e divertente che melensa, tra i due protagonisti Sam Witwicky (Shia LaBeouf) e Mikhaela Barnes (Megan Fox).
Sul piano visivo, fondamentale per quel che riguarda questo tipo di film, non c'è nulla da obbiettare, l'unica pecca si riscontra nell'aspetto nostalgico che il film inevitabilmente crea negli spettatori appartenenti a quelle generazioni che hanno ben in mente le serie animate dei Transformers o addirittura le prime serie di giocattoli del marchio Hasbro arrivate qui in Italia. Se diversi personaggi presi di peso da quegli anni sono presenti nel film, la loro ricostruzione digitale e ipertecnologica li rende purtroppo, salvo qualche eccezione, anonimi e irriconoscibili, sensazione acuita dalla scelta di mantenere i nomi originali dei personaggi (Optimus Prime per noi era Commander, Bumblebee era il piccolo Maggiolino, Jazz lo ricordiamo come Tigre e così via...). Quest'ultimo è un'aspetto da non sottovalutare e che in qualche spettatore avrà contribuito ad alimentare un po' d'indifferenza nei confronti di questi personaggi. Infatti, più che dallo scontro tra Autobot e Decepticon, ci si lascia prendere in misura maggiore dalle sventure del giovane Sam, quello che a una prima occhiata potrebbe sembrare un perdente intraprendente, uno che si prodiga per tirar su due soldi per comprare la sua prima auto e che tenterà di conquistare (o perlomeno farsi notare da) l'apparentemente inarrivabile Mikhaela, una ragazza che riserverà ben più di una sorpresa. Dello scontro tra Optimus Prime e Megatron (che non ho visto trasformarsi in pistola, delusione massima) poco ce ne importa, ci godiamo comunque tutte le sequenze action che sono realizzate con una certa maestria, così come apprezziamo le trasformazioni dei robottoni, sempre se ci riserviamo una bella dose di sospensione d'incredulità sul cambio di proporzioni tra auto e robot e se ignoriamo l'aspetto anonimo e poco accattivante dei protagonisti meccanici (decisamente meglio quello della Fox).
Alla fine il film intrattiene, lo si dimentica in fretta dopo che comunque ha assolto al suo compito, quello di farci passare un paio d'ore spensierate tra fracasso, patatine, coca cola e un pizzico di nostalgia non completamente appagata. La critica (pur non esaltandolo, e come potrebbe?) bolla questo primo capitolo come il più riuscito della serie, in serate svogliate un'occhiata al secondo capitolo la si potrebbe anche dare, avendo in mente però la tragedia che è stata il quarto, un poco di timore resta. Magari con una buona scorta di birra...