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TRACKSSOUNDIAMOLE ANCORA
19/12/2022
Ac/Dc
Thunderstruck
Nonostante la primordiale irruenza, Thundesrtruck è una delle canzoni più complesse mai concepite da Angus Young: velocità supersonica e tecnica mostruosa.

Thunderstruck non è solo una grande canzone rock, ma una vera e propria iniezione di adrenalina, una botta di energia ad alto voltaggio, una ricarica per quando si ha necessità di un surplus di vitalità. E non è affatto un caso, quindi, che sia una delle canzoni più ascoltate prima di una competizione sportiva (è ad esempio, utilizzata dalla Juventus nel riscaldamento che precede la partita).

Leggenda vuole che la canzone sia stata scritta da Angus Young dopo un turbolento viaggio in aereo, durante il quale un fulmine avrebbe colpito la carlinga del mezzo, facendo quasi precipitare il velivolo. In realtà, la genesi del brano è molto più prosaica: la canzone nacque quando Angus, strimpellando la chitarra, tirò fuori casualmente un abbozzo di riff e lo fece ascoltare al fratello Mal, che si mise a lavorare sulla ritmica.

I due impiegarono mesi a completare il brano che, a dispetto, della primordiale potenza, ha una struttura assai complessa. Il celebre intro di chitarra, infatti, è di una difficoltà tecnica mostruosa ed è suonato a velocità supersonica. Non per tutti, insomma. Tanto che lo stesso Young, forse esagerando un po', in un’intervista di un paio di anni fa, disse che prima di eseguirlo dal vivo, si sedeva un’ora ad allenarsi con la chitarra, per essere sicuro di salire sul palco con le mani già molto calde. Il classico suono della chitarra, inoltre, è ottenuto suonando tutte le corde, tranne quella del si. Questa particolare tecnica, Angus l’aveva appressa dal fratello maggiore, George Young, anch’egli chitarrista, leader degli Easybeats e produttore di alcuni dischi degli Ac/Dc.

Thunderstruck ha segnato un ritorno al successo della band australiana, che nel decennio precedente non era più riuscita a piazzare un disco in vetta alle classifiche. Per raggiungere questo obiettivo, la band mise molta attenzione anche nel trovare un titolo adeguato alla canzone di punta, che sarebbe stata lanciata come singolo, e all’intero album. Il titolo Thunderstruck, fu scelto per rievocare altre celebri canzoni degli Ac/Dc, come Powerage e Highway To Hell, e per suggerire un’equazione semplice, ma efficacissima: AC/DC = Potenza. Da qui, anche il titolo dell’album, il cui scopo era quello di abbinarsi perfettamente al singolo ed evocare la furia degli elementi. Gli australiani, infatti, hanno un modo del tutto particolare per indicare quelle nuvole nere e gonfie di pioggia, che preludono a una tempesta: le chiamano the razor’s edge, ovvero "il filo del rasoio".

Anche il video che accompagnò l’uscita di Thunderstruck fu accuratamente elaborato a tavolino. Alla regia fu chiamato David Mallet, che aveva già diretto il video di You Shook Me All Night Long. L’idea di Mallet era quella di creare un video che immortalasse la “performance definitiva", in modo da mostrare tutta l'energia sprigionata dal vivo dalla band australiana. Per ottenere tale risultato, il video fu girato alla Brixton Academy di Londra, utilizzando alcuni innovativi accorgimenti tecnici: Angus che cammina sul plexiglass, venne filmato anche da sotto, e delle piccolissime telecamere furono posizionate anche sulla sua chitarra e sulle bacchette del batterista.

Intorno alla canzone, inoltre, ruotano alcuni gustosi aneddoti. Un musicista americano, Matt MacMillan, ha registrato, per un intero anno, le risatine e i gemiti del proprio figlioletto neonato Ryan, e li ha arrangiati in modo da riprodurre una bizzarra versione della canzone degli Ac/Dc. Questa stranissima cover la trovate su Youtube, dove ha raggiunto oltre cinque milioni di visualizzazioni. Sempre su youtube, trovate il video della musicista cinese Moyun che reinterpreta Thunderstruck, utilizzando il guzheng, una cetra cinese tradizionale, la cui origine risale al 475 A.C. Dateci un occhio, perché è veramente uno spettacolo.

E per finire, per un’intera notte, nel luglio del 2012, gli Ac/Dc hanno messo sotto scacco l’Iran. Un virus informatico, infatti, ha infettato gli stabilimenti nucleari iraniani e uno degli effetti del baco è stato che i pc continuavano incessantemente a riprodurre a tutto volume proprio Thunderstruck. Quali conseguenze il mondo abbia rischiato in quel frangente, molto probabilmente, nessuno lo saprà mai.