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TRACKSSOUNDIAMOLE ANCORA
The Power Of Love
Frankie Goes To Hollywood
1984  (ZTT)
POP
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19/05/2018
Frankie Goes To Hollywood
The Power Of Love
Se “Relax” trattava il sesso senza bigottismi e false ipocrisie e “Two Tribes” era una canzone schiettamente politica, “The Power Of Love” è un’audace meditazione sull’amore e sulla spiritualità, che tuttavia non abbandona del tutto certa ironia caratteristica del gruppo, fondendo l’amor sacro con l’amor profano.

Terzo singolo estratto dallo splendido album Welcome To The Pleasuredome e terzo numero uno di fila nelle classifiche britanniche: così, nel novembre del 1984, i Frankie Goes To Hollywood si apprestano a salutare un anno a dir poco clamoroso.

Se “Relax” trattava il sesso senza bigottismi e false ipocrisie e “Two Tribes” era una canzone schiettamente politica, “The Power Of Love” è un’audace meditazione sull’amore e sulla spiritualità, che tuttavia non abbandona del tutto certa ironia camp caratteristica del gruppo, fondendo l’amor sacro con l’amor profano.

Il distico iniziale recitato (e poi ripreso nella melodia), infatti, cita curiosamente un cartone animato statunitense del 1969, The Perils Of Penelope Pitstop di Hannah-Barbera:

I’ll protect you from the hooded claw

Keep the vampires from your door.

“Hooded Claw” (in italiano si chiamava Artiglio Incappuciato) era, appunto, l’antagonista di Penelope, l’eroina del cartoon. Il fatto che sia stato messo lì come incipit, assieme ai “vampiri”, potrebbe far pensare a una sorta di esagerazione psicologico-narrativa per far risaltare ancor di più il “potere dell’Amore”. Un espediente simile era stato utilizzato svariati mesi prima dagli Smiths nella canzone “The Hand That Rocks The Cradle”, che chiudeva il primo lato dell’omonimo LP di debutto: anche da adulti, abbiamo bisogno di essere rassicurati e protetti dalle nostre paure infantili (il vampiro, il fantasma, la tempesta, il bogey-man, “l’armadio che incombe come una bestia rapace”, Hooded Claw…) perché c’è una parte di noi che non cresce mai, non diventa mai adulta del tutto.

“The Power Of Love” parla di redenzione e di passione, intese anche nel senso mistico-cristiano di “sofferenza”, ed è proprio il misterioso misticismo insito nel testo a destabilizzare il pubblico (ma anche la critica) che aveva già inquadrato i Frankies all’interno dell’estetica trasgressiva e deviante della cosiddetta scena “New Romantic” della prima metà degli Ottanta, assieme a Culture Club e Dead Or Alive (per citarne un paio).

“Ho sempre percepito ‘The Power Of Love’ come il disco che mi avrebbe salvato in questa vita,” dichiarò Holly Johnson. “C’è un aspetto biblico nella sua spiritualità e nella sua passione: il fatto che l’amore, alla fine, è la sola cosa che conta.”

La canzone si avvale di una sezione d’archi magnificamente arrangiata da Anne Dudley degli Art Of Noise che contrappunta una dolcissima e quasi compassionevole tessitura di pianoforte; ma è Johnson a farla da padrone, interpretando in modo drammatico e appassionato il brano con una maestria vocale forse mai più raggiunta.

Il video, opera degli ex-10CC Kevin Godley e Lol Creme, è imperniato sul tema della Natività, a riprova del substrato religioso sotteso al brano e, non bastasse ciò, anche la copertina del 45 giri si rifà all’iconografia cristiana: si tratta infatti di una fotografia dell’Assunta dipinta da Tiziano che si trova nella basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari in quel di Venezia.

Un capolavoro pop e una delle power ballad più commoventi di sempre.