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REVIEWSLE RECENSIONI
23/04/2025
Steven Wilson
The Overview
Overview è un disco di progressive moderno, attraverso il quale il genio di Wilson accompagna l'ascoltatore in un viaggio di quarantadue minuti nell'ostile e buia realtà dello spazio profondo.

Un disco, quarantadue minuti, due sole canzoni. Potrebbe sembrare una follia, e probabilmente lo è, per chi non ha mai masticato progressive e non conosce il genio irrequieto di Steven Wilson, il quale con The Overview punta a vette elevate. Verso i cieli e oltre, verso i confini più remoti dell'immaginazione umana, e anche di più. Sembra appropriato che questo viaggio interstellare sia in linea con la sua etica di artista: andare coraggiosamente dove nessuno è mai andato prima. O, almeno, sorprendere il suo pubblico e non ripetersi troppo spesso.

Da questo punto di vista, Wilson ha sempre cercato nuove strade espressive: il pop rock anni '80 di To The Bone, il pop elettronico di The Future Bites e i diversi generi ibridati in The Harmony Codex. A questo punto, non può stupire un concept album composto da due lunghe tracce. Di musica smaccatamente progressive.

Ancora più sorprendente è la sua scelta di utilizzare tematicamente "l'effetto panoramica", un cambiamento cognitivo che si dice sia sperimentato dagli astronauti quando guardano la terra dallo spazio. Ciò ha dato a Wilson la giusta "prospettiva" per l'album, tentando di collegare l'infinita vastità dello spazio esterno alle nostre miopi preoccupazioni egocentriche qui sulla terra. Grande idea.

 

Tuttavia, l'album nella sua interezza non esplora così tanto terreno nuovo a livello musicale come si potrebbe supporre. Sebbene abbia uno dei gusti musicali più eclettici di chiunque in questa galassia, con The Overview Wilson tira un po’ il freno a mano e riprendere una materia vecchia, sebbene rimodellata con gusto.

In effetti, musicalmente l'album sembra una retrospettiva di tutto ciò che è Wilson. Si possono, infatti, ascoltare tante citazioni specifiche di momenti passati (Porcupine Tree), così come la struttura di queste due epiche lunghe suite è già stata sperimentata prima con The Incident, disco dei Porcupine Tree datato 2009, in cui diverse canzoni indipendenti erano unite insieme in un unico brano esteso.

The Overview resta, tuttavia, un'idea grandiosa ed epica, una celebrazione di ciò che è venuto prima, certo, ma anche un modo per rilegge con modernità il proprio songbook.

 

Per realizzare questo concetto cosmico, Wilson ha arruolato amici e familiari, ma The Overview è ancora in gran parte un album solista. Oltre a voci, chitarre acustiche ed elettriche, tastiere, programmazione della batteria, sound design e pianoforte, Wilson suona anche quasi tutto il basso dell'album. Padre e padrone del progetto.

Un disco di prog, dicevamo, ma molto più prog di The Raven That Refused To Sing o di Hand. Cannot. Erase. E’ un disco prog moderno, se mi è concesso l’accostamento fra due parole apparentemente in conflitto, un prog del XXI Secolo, che, tuttavia, mostra inevitabilmente certe influenze del passato, non ultima la nota passione di Wilson per i Pink Floyd, il cui The Dark Side Of The Moon è il non citato punto di riferimento per il concept. Sono solo piccoli accenni, però: le tastiere di Adam Holzman e il sassofono sognante che conclude il brano finale, "Permanence". Ogni tanto, poi, come dicevamo, emergono motivi musicali tratti dal passato dei Porcupine Tree, una sequenza di accordi a cascata o un ritornello armonico, quelli che potremmo definire i biglietti da visita di Wilson. Eppure niente che offuschi la freschezza della proposta.

Musicalmente, il senso travolgente del grandioso contribuisce molto a catturare la vasta, fredda distesa dello spazio. Anche dal punto di vista dei testi, Wilson e i suoi comprimari musicali riescono nell'impresa ardua di coniugare epica, trascendenza e terrena realtà. Nella sezione "Objects: Meanwhile" di Objects Outlive Us, ad esempio, Andy Partridge degli XTC accosta perfettamente la banalità della vita quotidiana con la realtà a volte terrificante del cosmo in versi come "L'autista è in lacrime, per i suoi arretrati di pagamento. Eppure, nessuno sente quando un sole scompare in una galassia lontana”. E quando la moglie di Wilson, Rotem, intona enormi numeri collegati allo spazio in un monotono robotico e distaccato monologo nella sezione di apertura di "Perspective", si percepisce la dura, ostile e buia realtà dello spazio stesso. Si percepisce la morte.

The Overview è un disco impegnativo e un ascolto (da fare rigorosamente in cuffia) che può essere scoraggiante per chi non è aduso al genere. Per chi ama Wilson e il prog in genere, questo nuovo album, invece, rappresenterà un'esperienza avvincente, inizialmente straniante forse, ma ricca di fascino e di momenti decisamente emozionanti. E’ un viaggio, un lungo viaggio nell’immensità dello spazio. Ci vuole un po’ di coraggio, ma ne vale la pena.