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TRACKSSOUNDIAMOLE ANCORA
The Night
Frankie Valli & The Four Seasons
1972  (MoWest)
CLASSIC ROCK POP
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18/09/2017
Frankie Valli & The Four Seasons
The Night
La notte che ti consumi davanti ad un bicchiere di alcool, piena di promesse si, ma spesso false. La notte puttana, la notte passata a lavorare a bestemmiare a non dormire. C'è tutto in questa canzone, anche se non capisci un cazzo di inglese la puoi far diventare tua, come una colonna sonora delle tue notti bastarde.

Bisogna esser grati ai Dj della scena Northern Soul, che una canzone così, se non era per loro, non se la sarebbe filata nessuno; non se l'è filata nemmeno il buon Clint Eastwood che manco l'ha inserita per qualche secondo nel film che ricorda l'epopea dei "Jersey Boys", ovvero dei The Four Seasons. Uno dei motivi può essere che per gli americani la parola Northern Soul non significa niente o forse perché la canzone non ebbe successo negli States, e alla prima uscita, nel 1972, ebbe poco riscontro anche dall'altra parte dell'oceano salvo ritornare in un altra veste nel 1975, grazie alle nottate spese nel ballo e nel sudore di chi bazzicava il Wigan Casino o il Blackpool Mecca, anno in cui “The Night” riuscì ad arrivare al settimo posto delle charts inglesi.

Dici “The Night”, la notte, e magari ti viene in mente il bel brano dell'italo belga Adamo, e sai poco o niente di Frankie Valli, anzi Francis Castelluccio, guarda un po' un altro con sangue italiano nelle vene; si, magari lo conosci per "Grease" e "Can't Take My Eyes Off Of You", mica poco, ma quando avrai ascoltato le prime note di "The Night", con quel suo riff di basso doppiato da un organo che sembra arrivare dalla navata di una chiesa gotica, e quelle parole: "Beware, of his promise / Believe what i say / Before I go forever / Be sure of what you say... / But the night begins to turn your head around..."  saprai che di Frankie Valli potrai dire di aver ascoltato tutto e nient'altro vorrai ascoltare.

La notte che ti consumi davanti ad un bicchiere di alcool, piena di promesse si, ma spesso false. La notte puttana, la notte passata a lavorare a bestemmiare a non dormire. C'è tutto in questa canzone, anche se non capisci un cazzo di inglese la puoi far diventare tua, come una colonna sonora delle tue notti bastarde.

Canzoni come queste sono come le pietre lavorate dagli scalpellini del rinascimento, ci cammini sopra e non ti fermi mai ad ammirarne la bellezza e la precisione, quando lo fai, vorresti quelle pietre ovunque.

Del brano ne sono state fatte delle cover, da parte di artisti inglesi, of course, ma non riescono ad eguagliare la bellezza dell'originale, anche se, a onor del vero, rimarcano la drammaticità insita nel pezzo.