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RE-LOUDDSTORIE DI ROCK
07/10/2024
Thunder
The Magnificent Seventh!
Esce, rimasterizzato e con bonus, il settimo album in studio dei britannici Thunder, pubblicato originariamente nel 2005. Un disco di classic rock intenso e divertente, che merita di essere riscoperto.

Dopo l'uscita e la promozione di Shooting at the Sun (2003), il primo album pubblicato dopo lo scioglimento avvenuto qualche anno prima, i Thunder si presero una breve pausa per consentire a ciascun membro di seguire progetti paralleli a quello della casa madre.

Poi, finalmente, all’inizio del 2004, il quintetto si ritrova in studio per dare vita a quello che sarà il nuovo full lenght in studio, il settimo per la precisione, chiamato, guarda caso, The Magnificent Seventh!,il cui titolo e la copertina ammiccano al capolavoro cinematografico di John Sturges.

Intervallata dai numerosi concerti che la band tenne nel periodo come spalla dei Deep Purple e degli Status Quo, la registrazione del disco avvenne presso gli Chapel Studios a South Thoresby, Lincolnshire e presso gli Chez Bez Studios a Londra, con il chitarrista solista del gruppo, Luke Morley, in veste di produttore.

Questa per sommi capi la genesi di un album che, nonostante la band non fosse più in auge come negli anni ’90, riuscì comunque a scalare le classifiche inglesi, conquistando la quinta piazza della UK Rock & Metal Albums Chart. Oggi, esce una versione rimasterizzata di quel disco, arricchita da quattro brani live (uno del 2012 e tre del 2005) che testimoniano quanto la band, che è ancora in circolazione e sta vivendo una seconda giovinezza, sapesse calcare i palchi con inesausta energia e straordinario pedigree tecnico.

Ciò che conta, al di là dei bonus, è, tuttavia, aver riesumato un disco ingiustamente dimenticato, figlio di un periodo turbolento, in cui la band, avendo perso l’appeal degli esordi, cercava di riscattare il proprio nome grazie a una scaletta di canzoni che, riascoltate dopo vent’anni, non hanno nulla da invidiare alla miglior produzione passata.

Non siamo ai livelli del capolavoro Back Street Symphony (1990), sia chiaro, ma queste undici canzoni di solido e sincero hard rock meritano di essere riscoperte e inserite nel novero delle migliori composizioni dei Thunder.

 

Il disco si apre con "I Love You More Than Rock’n’Roll" (la miglior dichiarazione d’amore che un rocker possa fare alla sua donna), singolo estratto dall’album e, all’epoca, brano di relativo successo. Una canzone lineare, costruita su un riff uncinante reiterato, diretta e diritta, come solo i grandi classici rock sanno essere. Un brano che se fosse stato pubblicato trent’anni prima probabilmente oggi avrebbe lo status di evergreen.

Tutta la scaletta, però, è punteggiata di episodi notevoli, in un susseguirsi di riff rocciosi, melodie irresistibili e digressioni strumentali che testimoniano l’elevata caratura tecnica della line up. "You Can’t Keep A Good Man Down" è una svisata rock’n’roll che fa scintille, "Monkey See Monkey Do" gira dalle parti del “dirigibile” con un ariosa melodia, mentre le trascinanti "Amy’s On The Run" e "Fade Into The Sun" corrono sbrigliate seguendo un tiro epico.

E se la muscolare "The Gods Of Love" cita smaccatamente i Metallica di "Enter Sandman", "I’m Dreaming Again" e "Together Or Apart" vestono gli abiti malinconici della ballata, dando respiro a una scaletta intensa e tirata.

The Magnificent Seventh non è certo il disco magnifico che recita il titolo, ma sicuramente siamo al cospetto di un riuscito e divertente disco rock, materia nella quale i Thunder continuano a eccellere, come dimostrano le ultime, sorprendenti pubblicazioni (All The Right Noises del 2021 e Dopamine del 2022). Un album classico, che più classico non si può, la cui nuova veste, sostanzialmente inutile per chi già possiede l’originale, potrebbe essere un ottimo punto di partenza per quei neofiti che vogliono accostarsi alla storia di una delle più grandi rock band britanniche in circolazione.