In tempi non sospetti inoltre, prima dell'avvento del Marvel Cinematic Universe, Raimi sigla un'altra trilogia che oltre all'apprezzamento di fan e critica, con un lieve declino per il terzo episodio, raccoglie fior di dollari ai botteghini contribuendo a lanciare il clamoroso successo dei supereroi al cinema: stiamo ovviamente parlando dei tre film dedicati allo Spider-Man interpretato da Tobey Maguire. Dopo il grande successo la carriera di Raimi al cinema rallenta un poco per poi subire uno stop lungo, esce ancora l'horror Drag me to hell nel 2009 e il trascurabile e tedioso Il grande e potente Oz nel 2013. Poi l'assenza dalle sale, un po' di televisione (la serie Ash Vs. Evil Dead) e finalmente l'annuncio del ritorno dopo nove anni di assenza con Doctor Strange in the multiverse of madness annunciato per il 2022. Questo The gift si colloca subito prima del successo di Spider-Man, per questo film Raimi non rinuncia alla sua passione per gli elementi fantastici o sovrannaturali ma li cala in un contesto molto reale, quello della provincia americana dei paesi rurali, costruendo un discreto thriller di stampo molto classico, soprattutto nello sviluppo e nella scelta delle svolte di trama che, complice anche la sceneggiatura di Billy Bob Thornton, risultano purtroppo parecchio prevedibili.
Annie Wilson (Cate Blanchett) vive sola con i suoi tre figli piccoli in seguito alla morte del marito avvenuta a causa di un incidente sul lavoro. La donna si guadagna da vivere leggendo le carte Zener (quelle che usa anche Bill Murray in una delle prime sequenze di Ghostbusters) agli abitanti del suo paese, Annie infatti è una sensitiva che ha delle premonizioni sul futuro, è generalmente ben voluta dai suoi vicini ma inizia ad avere più di un problema con il violento Donnie (Keanu Reeves) che la minaccia e la accusa di voler allontanare da lui la sua ragazza Valerie (Hilary Swank) che l'uomo picchia e maltratta. Annie si è anche presa a cuore le sorti del povero Buddy (Giovanni Ribisi), il meccanico della cittadina, un ragazzo molto problematico con dei gravi traumi sepolti nel suo passato e che vede in Annie l'unica persona amica e di fiducia nell'intera Brixton. Quando la giovane e viziosa Jessica King (Katie Holmes) scompare, il riluttante sceriffo di Brixton (J. K. Simmons), su pressione del padre della ragazza, si vede costretto a chiedere l'aiuto di Annie che si troverà così a dover affrontare una situazione che per lei diverrà parecchio pericolosa.
Sono diversi i punti a favore di un film che nel complesso non si rivela poi così eccezionale, uno su tutti le belle scelte di cast, nutrito e indovinato, che donano un maggiore appeal a The gift: Cate Blanchett, qui giovane e capace di trasudare eleganza nonostante l'estrazione sociale povera del suo personaggio, tiene benissimo in piedi la baracca supportata da ottimi coprotagonisti come Ribisi, Kinnear la Swank e tutti gli altri; tenuto conto dello sviluppo solido ma tutto sommato ordinario della trama la scelta degli attori, ben diretti da Raimi, qui si rivela fondamentale. Bel lavoro sulle atmosfere e sui luoghi, la casa di Annie, la palude vicino la proprietà di Donnie, sono location che donano fascino al girato di Raimi che piazza anche un paio di buoni colpi nelle sequenze oniriche, anche l'ambiente quindi contribuisce a innalzare un poco il livello dell'opera che comunque non difetta di alcuni momenti di tensione e di atmosfere apprezzabili. Peccato solo che non ci siano sorprese nello sviluppo e che The gift rimanga all'interno di un livello medio dal quale avrebbe potuto sicuramente innalzarsi se si fosse osato un po' di più sullo script; non disprezzabile, anzi, ma sicuramente nemmeno memorabile.