Complice una serata di metà settimana e un clima non proprio estivo, non eravamo in moltissimi al Barrio’s per ascoltare The Darts, una all female band composta da Nicole Laurenne (organo e vocalist), Cristina Nunez (basso) e Mary Rose Gonzales (batteria) mentre Meliza Jackson (chitarra), alla pari del tour europeo dell’anno scorso, viene sostituita dalla chitarrista francese Lou Sordo.
La serata è stata aperta dalle italianissime Go Go Ponies (anch’esse una all female band) il cui sound batte territori vicini al metal, con influenze punk. Accanto alla storica frontwoman Carolina, dopo una serie di cambi di formazione, troviamo ora Ingrid, Sara ed Alessandra che hanno proposto un set molto tirato in occasione della pubblicazione del loro ultimo EP Too posh to mosh in versione picture-disc disegnato dal celebre autore Smokin’ Joe Williams, autore di alcune delle note “figurine” della controversia serie Garbage Pail Kids.
Come già scritto nella recensione del loro precedente album Snake Oil (recensione qui) le Darts sono un classico combo di garage punk, genere musicale che dal vivo, stante il suo impatto diretto e il suono deragliante, trova, perlomeno nei suoni migliori interpreti, il suo zenith d’ascolto e il suo “brodo” di cottura.
La struttura delle canzoni risulta “tarata” su una durata media di circa 3-4 minuti, cosicché, seppur il concerto difficilmente superi l’oretta, permette l’ascolto di circa una ventina di pezzi (e se qualcuno si scandalizza ricordo come i concerti di uno dei padri del genere, ovvero i Ramones, difficilmente superasse i 45 minuti).
Il set inizia con l’intro della "Toccata e Fuga in D minor" di J.S. Bach (nota ai più con il tema di Dracula del più celebre dei vampiri del cinema, ovvero Bela Lugosi - quale celeberrimo brano vi ricorda questo nome? -) per poi lasciare la parte del leone ai pezzi degli ultimi due album, ovvero Boomerang, prodotto come il precedente Snake Oil dalla Alternative Tentacles di Jello Biafra, in un bellissimo vinile arancione-rosso, con l’eccezione di due pezzi, “Strange Days”, contenuto nei primi EP poi editi in una raccolta e “Graveyard” di Me.Ow (2017).
Il concerto inizia con l’energetica “Underground” (presente appunto in Snake Oil) seguito da “Graveyard” e da un altro anthemico pezzo come “Spy girl”, mentre la parte centrale del live prevede l’esecuzione di un trittico di canzoni tratte dall’ultimo album quali la sinuosa “Your Show”, seguita da “Hang around” e “Pour Another”.
La perfomance visiva delle Darts viene valorizzata dalle cadenze e movenze di Nicole Laurenne, che “brutalizza” il suo organo Farfisa contorcendosi e dimenandosi sul palco, come potrete vedere dalla foto allegata.
Proprio il magnetismo della cantante (che intercala i brani con delle presentazioni personali e ricche di humor), come ho avuto modo di vedere anche lo scorso anno, rende i concerti di queste ragazze veramente imperdibili.
Il concerto si conclude con un altro brano tratto da Snake Oil ovvero “Intersex” seguito da tre encore, tra cui uno dei pezzi che si può considerare un loro classico quale “Love Tsunami”, che funge da apripista a “Shit show”, concludendosi con un altro brano dal testo amaro ma musicalmente coinvolgente come “Liar”.
In conclusione, duole ripetermi sempre, ma, passando gli anni, come direbbe il commissario Montalbano, mi sono fatto persuaso che lo spirito del rock passa sì per i grandi eventi e le imponenti kermesse, ma non sarebbe completo se venisse meno la dimensione più underground dello stesso, quale può essere la partecipazione ad eventi di “nicchia” riportati (nel piccolo) nella cronaca di questo live report.