Temporale è il sesto disco della band di Correggio diventata un’icona della scena indipendente italiana. In più di 20 anni di musica e oltre 500 concerti, ha saputo cambiare senza perdersi mai, evolversi senza mai smarrire quel carisma e quell’energia primordiale che da sempre la contraddistingue.
I Gazebo Penguins riescono come pochi a coniugare sonorità dirette e viscerali, quel mix di punk, post-hardcore ed emocore che fa sudare e gridare a squarciagola, e testi che sintetizzano sentimenti e pensieri complessi in modo immediato e sferzante senza mai perdere un’acuta profondità di lettura.
Temporale ne è la riprova: un concept album che parla del cervello, delle sue stratificazioni e del suo rapporto con il nostro io. Lo fa in modo affascinante e al tempo stesso comprensibile, muovendosi con brillantezza (e assoluta cognizione di causa) tra neuroscienza e filosofia della mente. Lo si deduce fin dal titolo, che fa riferimento al lobo temporale, quella porzione di corteccia cerebrale che partecipa a tanti processi cognitivi, tra cui quelli legati alla comprensione del linguaggio parlato, al controllo e alla gestione dell’emozione e dell’affettività, alla memoria, all’ascolto e alla comprensione della musica.
Nove canzoni che, proprio come fa il nostro sistema nervoso, raccolgono input, lanciano segnali e li rimandano indietro, in un intreccio continuo e ricorrente dove ogni partenza si fa anche ritorno, e viceversa. Un propagarsi di riflessioni che riprendono Nietzsche e Putnam, la psicologia della Gestalt e Schopenhauer, interrogandosi su argomenti complessi e per nulla scontati. Ad esempio, il confine tra realtà e percezione, il modo cioè in cui gli automatismi del cervello influenzano la decodificazione del mondo e il nostro sentire, a volte semplificandoci la vita a volte gettandoci nel caos. Il modo in cui la memoria e i ricordi che conserviamo nella nostra mente definiscono chi siamo, e quanto la nostra identità è legata al cervello. O ancora, le differenze tra chi siamo veramente, come ci vediamo e come ci vede il mondo.
Argomenti che i Gazebo Penguins affrontano senza presunzioni e senza paura, mettendosi ancora una volta totalmente in gioco, anche nella scrittura dell’album. A differenza di tutti gli altri dischi della band, infatti, Temporale è nato in studio, senza aver mai fatto una prova dal vivo insieme ma aggiungendo parti in successione, lasciando sedimentare, riscrivendo infinite volte, modificando con il passare dei mesi, inserendo per la prima volta dei ritornelli nelle canzoni.
Dopo tanti anni passati a suonare e scrivere canzoni, le sfide possono diventare il motore del rapporto con la musica. E se è vero che ogni album è una sfida, alcuni lo sono decisamente più di altri: Temporale è uno di questi.
Chitarre selvagge e neuroscienza, bassi belligeranti e filosofia della mente, sonorità prepotenti che incalzano teorie nietschiane. Parlare del cervello umano facendo musica impetuosa e liberatoria: un’idea impossibile, assurda, quasi folle.
E invece no: basta solo pensarlo, volerlo e avere il coraggio di farlo.
Basta essere i Gazebo Penguins con il loro Temporale, il loro nuovo album in uscita venerdì 21 marzo per Dischi Sotterranei.
In un mondo sempre pronto a propinarci soluzioni rapide e istantanee, a risolvere e semplificare ogni cosa nel minor tempo e con il minor sforzo possibile, i Gazebo Penguins vanno orgogliosamente e ferocemente controcorrente, alla ricerca di quelle sfumature che aggiungono valore e autenticità alla vita, per poi sbattercele con forza addosso.
E lo faranno anche dal vivo, con il tour organizzato da Pentagon Booking che parte il 26 marzo dal Circolo Magnolia a Milano per poi proseguire il 10 aprile al Cap10100 a Torino, l’11 all’Astro Club a Pordenone, il 17 al Monk a Roma, il 9 maggio al Viper Theatre a Firenze, il 10 al Locomotiv Club a Bologna e il 17 al Dong Music Club a Macerata.
TRACKLIST
1. Gestalt
2. Intanto
3. Mnemosyne
4. Tutto a posto
5. Inospitale
6. Delle Mie Brame
7. Quasi
8. Finisce Male
9. Strani Animali
CREDITI
Registrato, prodotto e mixato da Andrea Sologni presso Zoo Recording Studio di Correggio (RE)
Assistente di studio: Lenny Ligabue
Master: Federico Ascari
Hanno suonato:
Gabriele Malavasi (voce, chitarre, tastierine)
Andrea Sologni (voce, basso, synth)
Pietro Cottafavi (batteria)
Riccardo Rossi (chitarre)
Con la partecipazione di:
Manuel “Mallo” Caliumi (sassofono)
Enrico "Paso" Pasini (tromba)
BIOGRAFIA
I Gazebo Penguins nascono a Correggio nel 2004, e ora si dividono tra Correggio e Zocca. Sono sempre stati in tre ma negli ultimi anni hanno suonato in quattro sul palco, se non in cinque. Hanno pubblicato cinque dischi: The name is not the named (2009), Legna (2011), Raudo (2013), Nebbia (2017), Quanto (2022) oltre l'EP Invasion (2005). Alcuni di questi (o alcune loro canzoni) sono finite in varie classifiche della musica rock/emo/sticazzi più importante degli ultimi anni.
Nel 2020 stavano facendo un tour per festeggiare i 15 anni di vita quando tutta la musica dal vivo si è fermata. Nell'estate 2021 hanno suonato 30 concerti in una versione più soft per via delle norme anti-Covid. Tra una balla e l'altra, con questi cinque dischi, hanno fatto più di 500 concerti in tutta Italia, e l'idea sarebbe quella di farne altrettanti prima di diventare ancora più dei vecchi di merda di quanto non lo siano già. Suonano assieme da più di 20 anni ma non lo dimostrano. Il 24 gennaio 2025 esce "Gestalt" e il 28 febbraio "Inospitale", singoli che anticipano il nuovo album Temporale in arrivo il 21 marzo per Dischi Sotterranei.
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