Un flusso continuo di suoni e luci. Un raggio di energia ininterrotto che dal palco emana verso il pubblico e lo spinge a partecipare, ballare, cantare senza pause. Dopo il warm-up di febbraio con tappe in diverse città d’Europa, i Subsonica arrivano a Roma nel corso del loro Club Tour 2025 che tocca diverse località dello Stivale in marzo.
Il gruppo torinese, con alle spalle l’album Realtà Aumentata, episodio sicuramente positivo della loro discografia e uscito ormai da più di un anno, si dimostra sempre capace di infiammare la platea con un live spettacolare e intenso.
La formula è nel sound inconfondibile della band, che è riuscita a ritagliarsi un posto significativo nel panorama indie-rock italiano fin dall’esordio nel 1997 e nel rapporto speciale che in questi anni i cinque hanno saputo tessere col loro pubblico.
La risposta di Roma è entusiasta e i fan accolgono bene la band fin dalle prime note di "Eden", che apre la serata, subito seguita da "Pugno di sabbia" e "Africa su Marte", due episodi tratti proprio dall’ultimo album. D’altronde, come confida Samuel dal palco, loro amano ancora molto Realtà Aumentata. E sembra che il pubblico sia d’accordo, a giudicare dal calore tributato ai brani più recenti con cui la scaletta continua.
Alla prima pausa, è Davide “Boosta” Dileo, a sottolineare l’importanza della serata, ricordando come fosse stata proprio Roma, prima ancora di Torino, a entusiasmarsi per la band fin dagli esordi e cercando di capire se in sala ci sia qualcuno presente “in quel concerto del ’97, a via del Fico, in una serata piovosa”. Forse quella occasione era troppo indietro nel tempo e in platea sono rappresentate anche fasce di pubblico giovane e giovanissimo (non pochi i bambini venuti al seguito dei loro genitori) ma certamente ci sono anche fan della prima ora. Che vengono subito accontentati alla ripresa dei brani con una lunga striscia di pezzi storici.
"Colpo di pistola" inizia la serie mentre il pubblico riesplode. Per "Discolabirinto" la sala viene irradiata da lunghi fasci di luce proiettati da due mirrorball posizionate nei due angoli lontani del palco.
Boosta è scatenato e si arrampica sulla sua strumentazione, montata in verticale e rivolta verso il pubblico in modo che tutti possano ammirare le sue evoluzioni da novello Spider Man, soprattutto quando penzola dalle maniglie poste al culmine della sua macchina musicale. Gli occhi però sono soprattutto rivolti alle sue tastiere sorrette dall’iconica super-molla, che fa poi oscillare tutto l’apparato sulle note trascinanti di "Nuvole Rapide" e "Nuova Ossessione".
Non sono da meno Ninja alla batteria e Vicio al basso, instancabili in una serata il cui ritmo è ingrediente essenziale di tutto il sound.
Dopo l’energica e danzerececcia versione di "Patriots to Arms" di Franco Battiato, ormai parte del repertorio storico della band, Max Casacci, sempre impeccabile alla chitarra, a margine di "Missili e droni", coglie l’occasione per una pausa di riflessione sulla tremenda attualità, con un messaggio molto esplicito e condiviso dal pubblico. È senz’altro questo un altro degli elementi da sottolineare. Nell’orizzonte dei Subsonica, lo sguardo sul mondo non è mai stato disattento e ha sempre fatto parte anche della poetica della band.
Ma la pausa dura poco e il live riprende, ci sono ancora tanti pezzi importanti da proporre: "Depre", "Aurora Sogna", "Liberi Tutti", "Tutti i miei sbagli", "Strade", tra gli altri. Il pubblico è ancora scatenato e accoglie con entusiasmo tutti i brani, in un tripudio di luci, mani protese, ballo sfrenato.
Si chiude con "Preso Blu", a suggellare una bella serata impreziosita dall’entusiasmo dei presenti e dal sincero trasporto della band, che ha sottolineato: “finché le cose stanno così, ci sentiamo ancora al posto giusto”.
D’altronde, anche se è vero che “non sono riusciti a bissare Microchip Emozionale”, i cinque si confermano una band capace di immaginare un mondo musicale tutto loro, quasi come se fosse collocato in un altro spaziotempo, nel quale farci viaggiare a bordo della loro astronave.