Dopo aver pubblicato i singoli "Skeleton Key" e "Bleed All Over" oggi Mark Lanegan presenta il nuovo brano “Stockholm City Blues” tratto dall'imminente album Straight Songs Of Sorrow in uscita l'08 maggio su Heavenly Recordings [PIAS]. Canzone meditativa fatta di archi e fingerpicking che parla dei rimorsi provocati dalla dipendenza, “Stockholm City Blues” è disponibile per l'ascolto QUI.
Recentemente Mark Lanegan ha lanciato 'The Vault' una piattaforma online di streaming ospitata da Spotify & Apple Music. Connettendosi alla piattaforma i fan possono esplorare l'intero catalogo di Lanegan. The Vault include anche playlist create da amici musicisti. Hanno contribuito Duff McKagen, Liela Moss, Rich Machin (Soulsavers), e Peter Hook e Jack Bates. Ascolta QUI l'ultima playlist uscita, a cura di Alison Mosshart dei The Kills e The Dead Weather.
Quando prendiamo in considerazione un’opera d’arte, può essere un quadro, un romanzo o un brano musicale, è naturale chiedersi cosa l’abbia ispirata: ‘la storia dietro alla canzone’. Il nuovo album di Mark Lanegan Straight Songs Of Sorrow risponde alla domanda. Questi 15 brani sono ispirati ad una storia: la storia della sua vita, raccontata da lui stesso nella sua nuova autobiografia “Sings Backwards And Weep”.
Il libro è brutale, una lettura snervante, grazie al candore spietato di Lanegan nel raccontare un viaggio che parte da un’adolescenza travagliata nella zona orientale dello stato di Washington, attraversa la vita macchiata di droghe della Seattle dei ’90, arrivando ad un’improbabile salvezza all’inizio del 21esimo secolo. Ci sono morte e tragedie, ma allo stesso tempo umorismo e speranza, grazie alla tenacia di Lanegan anche nei momenti più negativi.
Oggi Lanegan è un celebre cantautore e un collaboratore molto desiderato, abile sia con l’elettronica che con il rock, sempre pronto a perfezionare la sua indomabile voce: uno sciroppo per l’anima corretto con l’asfalto. Mentre l’autobiografia documenta le difficoltà nella ricerca della pace con se stesso, il nuovo album enfatizza la misura in cui ha capito che la musica è la sua vita.
“Scrivendo questo libro, non sono arrivato alla catarsi,” ride. “Tutto ciò che ho avuto è stato un vaso di Pandora pieno di dolore e miseria. Sono entrato e mi sono ricordato la merda che ho messo via 20 anni fa. Ma ho iniziato a scrivere questo album nel momento in cui ho chiuso e ho realizzato che c’erano sentimenti profondi perchè erano tutti collegati ai ricordi di questo libro. È stato un sollievo tornare all’improvviso alla musica. Poi ho capito che era il regalo del libro: questi brani. Sono davvero orgoglioso di questo album.”