Ovvero una graziosa commedia adolescenziale.
Siamo dunque al secondo Spider-Man da parte del regista Jon Watts, e ormai è piuttosto chiara la direzione presa dal regista e dai Marvel Studios.
La sensazione che si ha guardando questo film è che si stia iniziando a snaturare parecchio il personaggio di Spider-Man. La componente tecnologica ereditata da Tony Stark dona al nostro amichevole Spidey di quartiere un sacco di capacità in più, rendendo Peter Parker un misto fra Spidey ed Iron Man.
In sé la cosa funziona, è divertente, ed è perfetta per le generazioni di oggi, solo che il bello del personaggio in questione è proprio il fatto che a confronto degli altri eroi galattici e super evoluti con minacce interspaziali, doveva essere quello con piccoli grandi problemi. Nel suo 'quartiere' a risolvere minacce di altra portata, forse più personali (il classico villain Goblin in questo è perfetto). Vederlo con queste tecnologie e con queste incredibili imprese, lo porta ad essere un supereroe un po'come tanti altri.
Inoltre il film si sobbarca di troppi pesi, come quello di essere il primo titolo post - EndGame, post Tony Stark.
Oltre a questo si aggiunge, come già suggerisce il titolo, il fatto della gita scolastica in questo caso, che porta il nostro protagonista in giro per l'Europa. Le varie, troppe, ambientazioni creano una baraonda frettolosa facendoci sentire la mancanza dei quartieri tipici dove Spidey svolazza. Senza contare l'ormai incredibile varietà di costumi.
Questo non vuol certo dire che il film sia brutto. Risulta molto piacevole e veloce, portato sul versante comicità (a volte si arriva quasi al demenziale) con battute riuscite, alternate a momenti action non particolarmente ispirati. Il villain è interessante e questo sembra essere un punto di forza di questa nuova serie di Spidey di Jon Watts, in quanto già nel film precedente, l'avvoltoio si differenziava, grazie anche a un brillante Michael Keaton, dai vari villain presentati nei film Marvel che risultano spesso decisamente trascurabili e trascurati.
Sono presenti un paio di colpi di scena abbastanza prevedibili, soprattutto per chi mastica fumetti, che rendono un po' prevedibile lo sviluppo della trama. Un po' troppo.
L'atmosfera generale è quella di un teen movie, con i primi amori adolescenziali, i disagi, le gite scolastiche, il che è simpatico e funzionale anche se questo sembra voler abbassare l'età del pubblico.
Le musiche sono interessanti in quanto, oltre a uno score azzeccato, sono presenti diversi brani in base alla località dove si trovano i protagonisti. Il che fa tanto 'turista', ma come idea in sé è frizzante.
La regia di Jon Watts non presenta grandi novità o evoluzioni rispetto al film precedente. Si rivela ancora una volta un buon mestierante senza particolari guizzi creativi, anzi volendo trovare un difetto, continua a non riuscire a valorizzare le scene con Spider-Man in azione facendo quindi rimpiangere alcune perfette sequenze presenti in Spider-Man 2 di Sam Raimi, che forse rimane ancora oggi il film migliore su questo personaggio.
C'è talmente tanto insomma, che si rimpiangono film su Spider-Man un po' più 'semplici', senza Avengers di mezzo, senza tutta questa tecnologia, senza tutti i vari eccessi.
Imperdibile la prima scena post credit.