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REVIEWSLE RECENSIONI
06/08/2017
Layla Zoe
Songs From The Road
Chi gia' conosce Layla sa esattamente cosa aspettarsi: rock blues viscerale, robusto e senza fronzoli, che guarda agli anni '70 e agli eroi di quella leggendaria epopea

Per suggellare il successo del fortunato Breaking Free, uscito a meta' dello scorso anno, la canadese Layla Zoe torna nei negozi con un disco live contenente la registrazione del concerto tenutosi all'Hirsch Club di Neurnberg (Germania) il 21 marzo del 2017, durante il tour promozionale dell'album. Chi gia' conosce Layla sa esattamente cosa aspettarsi: rock blues viscerale, robusto e senza fronzoli, che guarda agli anni '70 e agli eroi di quella leggendaria epopea. Un suono clamorosamente vintage, datato quanto si vuole, ma che riesce a essere brillante grazie a una band super affiatata (Christoph Hubner al basso, Claus Schulte alla batteria e lo straordinario chitarrista Jan Laacks, uno che non ha nulla da invidiare a colleghi piu' illustri) e alla voce possente e appassionata di Layla, per la quale sfoggiare paragoni importanti, ad esempio con Janis Joplin, non e' poi un'idea cosi peregrina. Non c'e' nulla di davvero sorprendente in questo live, ma la performance si fa ricordare per l'energia dell'esecuzione e la bravura di un gruppo che innerva le canzoni di tecnica e sudore in quantita' tali da strappare applausi a scena aperta (applausi che nel disco, a dire il vero, quasi non si sentono). Nessun lavoro particolare in post produzione, suono in presa diretta, dialoghi col pubblico (col solito giochino del call and response, che tanto caratterizzava molti live marchiati seventies), brani tirati in lungo e caratterizzati da quel divertissement di stare sugli strumenti sbrigliando la fantasia finche' il fisico regge. Songbook senza cedimenti e riferimenti stilistici piu' che ovvi: l'iniziale Backstage Queen cita Hendrix, poi celebrato nella cover conclusiva di The Wind Cries Mary; la chilometrica Never Met A Man Like You e' puro swing texano e cita Stevie Ray Vaughan; Pull Yourself Together sfodera un grintosissimo riff alla Led Zeppelin che costringe all'headbagging compulsivo. La meraviglia e' Highway Of Tears, dodici minuti in cui Layla ricorda quanto dolore le sia costato lasciare casa, tirando fuori dal cilindro una sorta di Parisienne Walkways in salsa canadese, su cui aleggia chiaramente il fantasma di Gary Moore. Disco per amanti del rock blues piu' sanguigno e per nostalgici degli anni '70, Songs From The Road regala un tuffo nel passato tanto nostalgico quanto capace di emozionare per sincero entusiasmo. Passatista, ma non troppo.