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REVIEWSLE RECENSIONI
Slang Spirituals
Lady Blackbird
2024  (BMG)
IL DISCO DELLA SETTIMANA JAZZ BLACK/SOUL/R'N'B/FUNK
9/10
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07/10/2024
Lady Blackbird
Slang Spirituals
Tra monumenti antichi e moderni, in bilico felice su riferimenti leggendari come Nina Simone e Amy Winehouse, sta trionfante una Lady Blackbird che nulla inventa ma tutto trasforma, grazie a una presenza scenica fresca e originale e un approccio vocale e musicale di grande classe. Il secondo album “Slang Spirituals” emoziona e sorprende, sparigliando un po' le carte in tavola.
di Iputrap

" Si muore un po' per rinascere, così l'ho annegata nelle fiamme/ E ora è rinata'"

(Lady Blackbird, "Reborn")

 

Nata nella piccola città di Farmington, nel Nuovo Messico, Lady Blackbird è cresciuta in una famiglia cristiana e religiosa e ha iniziato a cantare non appena ha cominciato a camminare. “Una volta entrata nell'adolescenza, ho iniziato a capire che la religione era qualcosa che mi veniva imposto e non mi è mai sembrata giusta. Quando ho iniziato a sviluppare la mia identità di donna lesbica, mi sono sentita giudicata, mi sono sentita un'emarginata ed etichettata come una peccatrice. Questo seppelliva chi ero veramente e avevo bisogno di trovare una via d'uscita”.

Da quel momento, miss Marley Siti Munroe ha cercato la sua identità umana e artistica, passando per diverse fasi e generi musicali, scrivendo per Anastacia, collaborando con Moby e Trevor Horn, trovando la sua caratteristica immagine con una peculiare e folta chioma bianchissima, e lasciandosi “scoprire” dal produttore Chris Seefried, che non solo ha creduto in lei ma le ha permesso di realizzare un album, Black Acid Soul, che è stato tra i migliori del 2021, proiettandola nello scenario internazionale. Un disco malinconico, soffuso ed elegantemente jazzy, ma con un’anima ribelle e anticonformista che si poteva intuire con qualche sforzo in più. Un gioiello potenziato da una serie di remix dance che proiettavano quelle canzoni in un mondo molto più articolato e variopinto, riuscendo a non far confinare questa artista in una nicchia “falsa” che non avrebbe meritato.

 

Le conseguenze di tutto questo lavoro interiore ed esteriore oggi si possono ascoltare nel seguito di quell’esordio così celebrato, uno Slang Spirituals che non suona per nulla come il suo predecessore e si compiace di sperimentare con audacia, incastonato tra voci e personalità enormi come Amy Winehouse, Nina Simone, l’amatissima Billie Holiday e la nuova scoperta Tina Turner. Perché in queste nuove undici tracce (questa volta con più inediti che cover), sussulta potentemente un soul funk che ci fa tornare indietro di cinquant’anni ma ci stende in fronte con un impatto totalmente attuale e moderno, in una contaminazione che oscilla tra tradizione e innovazione, riuscendo ad andare ben oltre a quell’immaginario jazz melanconico e notturno che avrebbe potuto essere la partenza di una carriera solida, ma povera di fantasia e creatività.

In ogni suo solco Slang Spirituals prende stilemi consolidati e li lancia in aria per poi riprenderli e farli diventare qualcosa di vibrante e diverso da tutto il resto, grazie a una voce indiscutibile per tecnica, calore e capacità di raccontare storie ed emozioni. Marley ci parla di se stella e della sua ricerca umana, fornendoci una serie di inni alla libertà che non hanno paura di sconfinare nella jam session psichedelica, nel country o in quel modern soul che da tempo cercava una nuova alfiera, dopo l’addio troppo precoce del fragile genio di Amy Winehouse.

 

Se vi aspettate un disco romantico e rassicurante, lasciate perdere. Qui il cammino regala emozioni non lineari e mai rassicuranti, ma che hanno il pregio di suonare fresche e mai banali. Lady Blackbird ci racconta la sua umanità e ci fa entrare nel suo mondo, che è anche un po' il nostro. Lungi da voler fare un’esamina tecnica o una recensione analitica di questo album sontuoso, l’unico “consiglio” che vi posso dare è che questo disco è consigliato a chi cerca musica di vita, rinnovamento e speranza.