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MAKING MOVIESAL CINEMA
Sharp Objects
Jean-Marc Vallée
2018  (Sky Atlantic)
SERIE TV
all MAKING MOVIES
03/09/2018
Jean-Marc Vallée
Sharp Objects
Sharp Objects, miniserie HBO che a settembre sbarcherà su Sky Atlantic, tratta dal romanzo omonimo di Gillian Flynn (Gone Girl), è destinata a segnare così profondamente il vostro immaginario che non riuscirete più a levarvela di dosso.

“La mamma si sarà accorta che siamo sparite?”

Sharp Objects, miniserie HBO che a settembre sbarcherà su Sky Atlantic, tratta dal romanzo omonimo di Gillian Flynn (Gone Girl), è destinata a segnare così profondamente il vostro immaginario che non riuscirete più a levarvela di dosso. Perché quell’inquietudine costruita dal lavoro magistrale di scrittura di Marti Noxon, insieme alla regia di Jean-Marc Vallèe (Big Little Lies), vi entrerà sotto pelle.

La pelle, quella di Camille, visivamente così presente, mappa della vita e tavola del dolore.

Come è fatto un fantasma? Una porta che cigola? Il vento che soffia attraverso una finestra chiusa? Un bisbiglio nell’orecchio o un taglio sulla pelle?

Camille non crede ai fantasmi anche se adesso hanno invaso la sua testa e non la lasciano andare.

Li tiene tutti i giorni a bada, allo stato liquido, dentro una bottiglia di vodka annacquata.

Li aveva lasciati indietro, chiusi in quella grande casa, in uno sperduto paesino del Missouri

Da Wind Gap era fuggita, molti anni prima senza fare più ritorno, lasciandosi alle spalle un rapporto conflittuale e morboso con sua madre Adora e il trauma, ma scopriremo che non è il solo, della morte della sua sorellina Marian.

A Wind Gap viene spedita, da Frank l’editore del giornale per cui scrive, per indagare sull’omicidio di una ragazzina, Ann Nash e la sparizione di una seconda, Natalie Keene, che verrà ritrovata poco dopo, orrendamente in posa e mutilata.

In un paesino di provincia dove tutti conoscono tutti, ma i segreti si celano bene, dietro porte chiuse a doppia mandata e tanta buona educazione, sembra impossibile che si nasconda un assassino, e Camille sembra l’unica, insieme al detective Willis, arrivato da Kansas City per le indagini, a voler davvero capire cosa sta succedendo a Wind Gap.

Chi è l’assassino?

È Bob Nash, padre della prima vittima? La comunità lo crede colpevole.

È John Keene, fratello di Natalie? Lo sceriffo sembra deciso ad incastrarlo.

E cosa c’è in questi crimini che sconvolge tanto Camille, da riportarle alla memoria vicende del suo passato che aveva disperatamente cercato di dimenticare?

Interpretata da una intensa e bellissima Amy Adams, Camille è una donna che ha visto l’inferno e ne porta i segni. Adora, la madre premurosa e soffocante, alla quale presta il volto una bravissima Patricia Clarkson, non ha mai legato con Camille, dal carattere troppo forte e indipendente. Ha sostituito la sua figlia prediletta, Marian, con Amma, interpretata dalla giovanissima Eliza Scanlen, sorellastra di Camille, che ha avuto in secondo matrimonio con Alan.

Sono una famiglia perfetta, vivono in una villa perfetta dai pavimenti immacolati che assomiglia alla casa delle bambole che Amma, costretta spesso a letto e affidata alle cure della madre, ossessivamente arreda, badando con minuzia ad ogni dettaglio. Amma, la figlia su cui Adora riversa tutto il suo amore, ma che nasconde un lato oscuro, come tutti a Wind Gap.

Un cast perfetto e una fotografia che restituisce un’assolata e viva rappresentazione della provincia americana. Un montaggio sonoro che rende il suono protagonista e vi catapulterà dalle strade alla testa di Camille.

Una colonna sonora sempre misurata che si integra perfettamente nella narrazione attraverso quell’ipod scassato che Camille porta sempre con sé: dalle cuffiette arriva il suono distorto ed ipnotico dei The Acid e di LCD Soundsystem. Dalle casse dell’auto tuonano i Led Zeppelin, mentre al bar passa Ring of Fire.

E la dolce Amma, che corre nella notte sui suoi pattini a rotelle, illuminata dai fari di un’auto, sulle note di I Love My Momma di Snoop Dogg, mentre il killer è ancora a piede libero, lontana dalle cure di Adora, che la crede già addormentata, la sua innocente figlia perfetta.

“Non dirlo alla mamma.”