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SPEAKER'S CORNERA RUOTA LIBERA
Scritto con la punta del pugnale di un ragazzo perduto
Dovre[m]mo accendere candele al rock ‘n’ roll? Generazione purtroppo non più combustibile
STEFANO GALLI
all SPEAKER'S CORNER
10/01/2018
Dovre[m]mo accendere candele al rock ‘n’ roll? Generazione purtroppo non più combustibile
Scritto con la punta del pugnale di un ragazzo perduto
Otto lustri fa “no future” significava il nulla davanti. In fondo non era male: voleva dire bruciarsi nel fiore degli anni. Nessuno pensava a una propria famiglia, nessuno.
di Stefano Galli steg-speakerscorner.blogspot.com

Ce la menano con i baby-boomer e la “generazione X” (quella di Douglas Coupland, purtroppo per noi: infatti la “g” che le riservo è minuscola).

Invece le classi a cavallo fra ’57 (appunto, cioè Enrico Ruggeri cui devo le citazioni di cui consiste il titolo di questo post[1]) e ’62 del ventesimo secolo sono qui, ancora, senza più possibilità di bruciarsi e solo con la prospettiva di consumarsi male.

Parlo dei maschi pre-andropausa, ché le femmine hanno pure la menopausa ad arrivare prima.

Facciamo il punto?

Chi ha potuto non ha gettato la propria gioventù, fatta anche di oggetti (ecco perché ho scritto altrove di magliette provocatorie: “Destroy”, “Cowboys” e “Tits”) e almeno può fustigarsi e poi leccarsi le ferite autoinflitte – che comunque significano lucida e orgogliosa coscienza del proprio passato – e magari raccontare qualcosa.

Otto lustri fa “no future” significava il nulla davanti.

In fondo non era male: voleva dire bruciarsi nel fiore degli anni. Nessuno pensava a una propria famiglia, nessuno.

Oggi il futuro mancante, invece, per tutti coloro che non si ribellano intellettualmente e soccombono alla quotidiana routine, significa sopravvivere fra scadenze ansiogene di pagamenti che non consentono assenze di oltre due settimane oppure una banca che paga tutto senza nessun controllo; figli da mantenere; un/a coniuge (o ex).

Alza la testa ribelle ’77!

Per fare cosa? Per essere vivo, evidentemente. Per pensare.

Per non essere quello che 40 anni fa sarebbe stato bersagliato dai tuoi stessi sputi: ricordi gli eroi per un giorno? I ragazzi che “oscillavano” bowianamente? Il quarto di secolo di vita come data di propria scadenza? Non ti vergogni di quel che sei diventato anziché bruciare (cfr. Neil Young)?

La dignità comincia da se stessi.

Vogliate accettare con benevolenza le sbavature nella forma e gli artifici pirotecnici di questo scritto. Non il suo contenuto, che è lucido e preciso e quindi non chiede alcuna comprensione di comodo.

 

[1] Rispettivamente dalle canzoni “Decibel” e “Generazione combustibile”. La “m” in parentesi quadra è una licenza poetica.