La partita in sospeso tra Ant e Soaros. Salvare tutte le vite umane potrebbe apparire come il tentativo utopistico di un qualsivoglia sognatore. Non è così per Ant, ricercatore farmaceutico, che lavora in Africa nella compagnia fondata da suo padre. Il personaggio principale fornisce in segreto vaccini alla popolazione locale, ma il giorno che uccidono la sua assistente, si rende conto di rischiare la vita. Affronta un viaggio dell’eroe in cui si autorealizzerà sfidando i suoi antagonisti e le sue paure più recondite ossia il fatto di dimostrare a sé stesso, e al padre, che vale. Il libro di Giusti lancia un messaggio strettamente collegato al tema delle missioni inducendo i lettori a chiedersi se i propri obiettivi sono frutto di un desiderio personale o si sedimentano nella psiche, quando in realtà dipendono dall’aspirazione di altre persone.
Perché una persona dovrebbe leggere il tuo libro?
Il libro è come se fosse una torta a strati. Il primo strato comprende gli appassionati di storie avvincenti, gli amanti dell’azione. Il secondo strato include chi ha voglia di leggerlo per comprendere le storie legate ai personaggi, i diversi punti di vista. Al terzo livello troviamo il coinvolgimento emotivo che deriva dalle sfide affrontate dai personaggi e in cui si immedesima chi legge.
Penseresti a una versione cinematografica della tua storia?
Inizialmente il libro era una sceneggiatura per un film. Se dovessi scegliere il regista mi piacerebbe che avesse esperienza in film d’azione, ma che badasse, allo stesso tempo, anche all’umanità dei personaggi; ecco, uno stile hollywoodiano con uno sguardo sempre attento alla psicologia dei protagonisti.
Il rapporto di Ant con l’amore…
E’ un rapporto a tre. Ant, suo fratello e la moglie. Slade è innamorato, ma si tira indietro durante la giovinezza. L’avventura di Ant lo trascinerà a fare cose che, in realtà, non desiderava fare. Deve essere, per esempio, uno zio presente e proprio in quel periodo si rende conto di volere una relazione seria. Quanto ad Ant, lui riesce a creare la stabilità della sua famiglia che percepisce sia come un dovere sia come un ostacolo alla realizzazione della sua missione.
Immagineresti un seguito del tuo libro?
No, perché tutto quello che si doveva dire ho detto. Dal punto di vista commerciale, potrei anche immaginare un sequel, ma non riuscirebbe di sicuro a creare un coinvolgimento emotivo, proprio perché sono riuscito a sviscerare ogni tema che mi ero prefissato.
Pensi che Ant debba dimostrare di valere più a sé stesso o più a suo padre?
Più a sé stesso, ma non lo sa ossia acquisisce questa consapevolezza alla fine del libro. Il papà rappresenta comunque un modello cui aspirare. E’ stato il babbo di tutti, ma non il suo, tant’è che lo dimostra l’unica foto del padre citata nel romanzo in cui non è presente Ant.
Nel tuo libro altra protagonista è la multinazionale GoodPharma. Secondo te, ci sono degli svantaggi, oggi, derivanti dalla presenza delle multinazionali nei Paesi in via di sviluppo?
L’operato delle multinazionali non deve essere considerato necessariamente negativo. Tutto dipende da che approccio utilizzano nel gestire gli interessi economici. Se l’azione fosse volta al miglioramento delle condizioni umane, i Paesi in via di sviluppo ne gioverebbero.
Ho letto che sei ideatore di un metodo di scrittura collettivo basato sull’intuizione…
Sì, è un metodo che ho sperimentato in gruppo. Si parte da un personaggio e senza sapere nulla si cominciano a porre delle domande: Chi è? Quanti anni ha? Tutto è basato sull’istinto e su schemi emotivi. Bando alla logica. In questo modo si disegna la struttura della storia che è quella del viaggio dell’eroe. Scacco Matto al Re Bianco non è nato in questo modo, ma in maniera simile. Un amico voleva girare il film di un eroe che va contro una multinazionale. Ho iniziato a seguire questa traccia, ma nel corso del tempo è cambiato tutto in base anche agli sviluppi della mia vita.
Il viaggio dell’eroe è un viaggio che hai compiuto anche tu. Pensi di somigliare a qualcun’ altro citato nel racconto?
C’è una parte di me in ogni personaggio del libro. Lo scrittore è un dado con tantissime facce che, in questo caso, sono rappresentate da tutti i soggetti cui ho dato vita.