Quello degli America è un nome che viene spesso bistrattato ben oltre i demeriti della band. Che si, è vero, è sempre stata incline a melodie zuccherine e ad ammiccamenti pop, e che si, è vero anche questo, in carriera, già a partire dalla seconda metà degli anni ’70, non è più stata in grado di replicare il livello d’ispirazione di inizio decennio. Spesso, però, ci si dimentica che i primi due album della band composta da Dewey Bunnell, Gerry Beckley e Dan Peek sono autentici gioiellini del suono West Coast, contengono canzoni a dir poco memorabili (A Horse With No Name, per citarne una tratta dall’esordio), splendidi intrecci vocali, melodie di facile presa e sonorità deliziosamente acustiche. Il primo disco, soprattutto, è un fulmine a ciel sereno: trainato dalla citata A Horse With No Name, l’album arriva al primo posto sia in Inghilterra che negli Stati Uniti.
In una scaletta di brani straordinari (tra i quali spicca un’altra hit da top ten, la romantica I Need You), viene inserita anche una canzone dalle tinte cupe, un brano vibrante, complesso e oscuro, attraversato da un’inaspettata tensione drammatica. Quella canzone s’intitola Sandman, è scritta e cantata da Dewey Bunnell, e non fu mai pubblicata come singolo. Una canzone che, pur allineandosi allo stile inconfondibile della band, non contiene zuccheri né parole d’amore, ma parla di Vietnam, di morte e di paura.
I tre membri degli America, infatti, erano figli di membri del servizio militare americano di stanza in Inghilterra e spesso avevano l’occasione di intrattenersi con soldati di ritorno dalle zone di guerra, che erano stati, quindi, in Vietman e avevano combattuto quella terribile guerra lontano da casa. Bunnell scrisse Sandman proprio ispirandosi ai racconti di alcuni reduci, che nelle lunghe notti in prima linea, erano tutti terrorizzati da una delle cose più piacevoli al mondo, cioè dormire.
Il terrore di attacchi nel cuore della notte, spingeva, infatti, i soldati a fare uso di droghe per restare svegli: avevano paura di dormire, paura del sonno, che chiamavano “sandman”, e che poteva significare morte, nel caso di un improvviso blitz del nemico (I understand you've been running from the man That goes by the name of the Sandman, canta Bunnell nella canzone).
Come spesso succede, però, il brano fu oggetto anche di altre interpretazioni. Gli amanti dei fumetti hanno voluto vedere come protagonista del pezzo degli America il personaggio dei fumetti creato dalla DC Comics, che in realtà uscì nel 1974, anche se ispirato a un fumetto per bambini, che fece la sua prima apparizione nel 1947. Altri, invece, dal momento che gli America erano tutti figli di militari, ritengono che la canzone fosse un omaggio allo squadrone aereo VQ-2 della Marina degli Stati Uniti, che ai tempi aveva la sua base a Rota, in Spagna.
Quale che sia la verità, Sandman resta una canzone bellissima e niente affatto accomodante, ben lontana, quindi, dall’immagine negativa che spesso, aprioristicamente, si vuole dare alla musica del terzetto.