Pyromania, lo sanno anche i sassi, è il capolavoro dei Def Leppard, un best seller da milioni di copie vendute (dieci milioni solo negli Stati Uniti), trainato da un filotto di canzoni favolose, tra cui "Photograph", "Rock! Rock! (Till You Drop)", "Foolin’", "Too Late For Love" e, ovviamente l’iconica "Rock Of Ages". Quest’ultima, scritta per emozionare folle grandi quanto uno stadio, fu definita dal cantante della band, Joe Elliott, una "chiamata alle armi", e fu pubblicata come secondo singolo tratto dall'album, dopo "Photograph", altro brano dagli entusiasmanti connotati innodici.
Di cosa parla questa canzone? La band aveva scritto la musica ma aveva difficoltà a trovare i testi. Una notte, nei locali in cui la band stava registrando, si riunì anche un gruppo di studio biblico, per analizzare e discutere alcuni passaggi del testo sacro. Il giorno dopo, Joe Elliott trovò per terra, evidentemente smarrita da uno dei fedeli, una Bibbia aperta sull'inno "Rock Of Ages". L’ispirazione fu immediata, la frase fu utilizzata nel ritornello e diede anche il titolo al brano, i cui testi, suggestionati dall’inaspettato rinvenimento, evocano infuocati clichè rock, attraversati da un “ardore” spirituale che ben si sincronizza con il titolo dell’album, Pyromania:
"Accenderò un incendio
Accendiamo una luce
Esploderemo come la dinamite"
"Rock of Ages" inizia con una voce che dice qualcosa come "Gunte Glieben Glauten Globen". Il che non significa assolutamente nulla. Semplicemente, il produttore della band, Mutt Lange, si era stancato di contare il solito "1, 2, 3, 4...," per dare il via alla registrazione del pezzo, e così si era inventato quelle parole senza senso, che vennero tenute anche nella versione definitiva della canzone.
Da notare che non ci sono chitarre nelle strofe, che invece entrano con forza nel ritornello, e che l’andamento del brano è segnato dall’uso del campanaccio. Mutt Lange era un produttore estremamente versatile e amava utilizzare tutti gli escamotage tecnologici conosciuti ai tempi per rendere il suono il più moderno possibile. Tuttavia, la brillante produzione del brano viene controbilanciata dal suono pastorale del campanaccio, uno strumento che evoca brani rock classici come "Mississippi Queen" dei Mountain e "Honky Tonk Women" dei Rolling Stones. La canzone, poi, a detta dello stesso Elliott, fu ispirata "I Love Rock And Roll" di Joan Jett. L’idea non era certo quella di copiare la canzone (anche se il ritornello...), ma, semmai, di replicarne lo stile, e di spingere sulla componente innodica, creando un ritornello che fosse perfetto per il singalong.
Le liriche di apertura, inoltre, sono un riferimento esplicito a "My My, Hey Hey (Out Of The Blue)" di Young, pubblicata nel 1979 su Rust Never Sleeps.
"Ho qualcosa da dire...
È meglio bruciarsi
Che svanire!"
Questa frase può essere interpretata come un clichè perfetto per descrivere la vita di una rockstar, in quanto evoca una vita vissuta a cento all’ora, costi quel che costi. I Def Leppard, più di molte altre band, pagarono un caro prezzo per la loro vita veloce. Nel 1984 il loro batterista Rick Allen perse un braccio dopo aver perso il controllo della propria Corvette su un tratto pericoloso di strada vicino a Sheffield, in Inghilterra. Il cantante Joe Elliott e il chitarrista Phil Collen rimasero sobri da quel momento in poi, ma l'altro chitarrista, Steve Clark, non riuscì a liberarsi dalle dipendenze e morì per overdose di farmaci nel 1991.