"Solo la morte è reale."
(Hellhammer, 1982-84)
"Gli Hellhammer non torneranno mai e non saranno mai riformati. È assolutamente impossibile riformare una band così strettamente legata a un periodo di tempo molto specifico e unico. Ma la musica degli Hellhammer esiste ed è una parte estremamente importante del percorso della mia vita. E vorrei suonarla sul palco prima della mia scomparsa".
(Tom Gabriel Warrior, 2019)
L’influenza di Tom Gabriel Warrior sul metal estremo è certamente stata poderosa e si è espressa in una carriera ricca di movimenti artistici che hanno sempre avuto una certa continuità concettuale e una maturazione che ha portato modifiche sensibili a una “musica” sempre e perennemente oscura e malefica, dal rozzo e velocissimo metal malato degli HellHammer ai seminali Celtic Frost, capaci di fondere il metal con elementi avanguardistici e orchestrali, fino alla loro evoluzione più logica nei Triptykon, ancora oggi in attività.
Tom ci ha accompagnato per quarant’anni con le sue chitarre ribassate e il suo “Uh” vocale, che era accompagnato da un timbro unico e letale ma mai tendente al growl oppure a suoni cacofonici. Molti sono stati i compagni di viaggio dell’artista svizzero, dai Venom che hanno ispirato i suoi primi passi musicali, fino al bassista e compagno sodale di mille avventure Martin Eric Ain, fino alla partnership con l’illustratore e pittore Hans Ruedi Giger (celebre per le sue creature del film Alien e vincitore di un Oscar), che tanto ha ispirato le sue idee:
“Devi sapere che sono ancora molto attaccato alla fascinazione che avevo da bambino per il lavoro di Giger. Mio padre prese i suoi primi due libri negli anni '70, prima che lui fosse famoso. Era un artista underground e aveva fatto questi due libri davvero artigianalmente, con qualche casa editrice indipendente. Mio padre aveva anche una stampa di Giger incorniciata e continuando a guardare quei disegni ne diventai appassionato. Sono stato al suo fianco come un giovane discepolo, anche se ci siamo conosciuti per anni, mi sono sempre sentito come uno che avrebbe dovuto baciare dove lui camminava; sono sempre stato molto in contatto con la sua arte, è stato davvero un genio”. (Tom Gabriel Warrior)
La sua vita è andata avanti, ma ad un certo punto Warrior ha deciso di fare un viaggio nel tempo e riprendere in mano quel materiale a nome Hellhammer che aveva prodotto nel 1982, tre demo e un EP molto bistrattati, poi rivalutati e oggetto di diverse ristampe illuminanti, che riposizionano la band nella posizione che merita, al di là di tutti i limiti tecnici e strumentali del periodo.
Il paradosso di non essere riusciti all’epoca a portare questo materiale in concerto ha maturato una decisione che è rimasta in sospeso per diversi anni. Riportare in vita la musica degli Hellhammer era un'idea che Tom Gabriel Warrior e Martin Eric Ain avevano discusso ripetutamente, scatenata non da ultimo dalla loro rinnovata collaborazione nei riformati Celtic Frost negli anni 2000.
I primi passi verso la creazione di Triumph Of Death sono stati fatti nel 2014 e la band è stata ufficialmente fondata nell'autunno del 2018 prendendo il nome dal brano più famoso degli Hellhammer, anche se poi Martin non ha potuto fare parte del progetto, essendo deceduto per un attacco cardiaco nel 2017 e Tom Gabriel Warrior si fa accompagnare da tre musicisti del tutto “nuovi” ma grandi fan del gruppo.
Resurrection Of The Flesh è stato regitrato durante tre differenti concerti, nella primavera del 2023 all’Hell’s Heroes Festival di Houston USA, al Dark Easter Metal Meeting di Monaco di Baviera in Germania e al SWR Barroselas Metal Fest in Portogallo. Ci saranno certamente altri concerti, ma conoscendo Warrior, non saranno per sempre.
“Questo album è, soprattutto, testimonianza della connessione unica che esiste tra il pubblico e questa band. La musica di Hellhammer è stata un fulmine a ciel sereno nell’underground, dal 1982 al 1984, spesso ridicolizzata ed evitata, e dobbiamo il fatto che ora siamo in grado di eseguirla in tutto il mondo interamente alla grazia, all'apertura e all'entusiasmo di coloro che rendono esattamente questi concerti possibili." (Tom Gabriel Warrior)
Questa rievocazione si attua attraverso suoni violenti, essenziali ma fedeli all’epoca in cui il materiale è stato concepito, ma senza risultare datato o manieristico. Manca il supporto video che forse avrebbe reso l’esperienza più completa, ma il tutto va trattato e rispettato come documento storico di estrema importanza e di assoluta sostanza.