A distanza di cinque anni dal fortunato “Hydra”, la voce di Sharon Den Adel sulle note dei Within Temptation risuona nuovamente nelle nostre orecchie con “Resist”, settimo album di una lunga e fortunata carriera.
Il full length, la cui uscita era prevista per lo scorso dicembre, è un insieme di dieci tracce che strizzano l'occhio al radio friendly e a sonorità molto moderne, senza però dimenticare quel symphony metal che da sempre caratterizza la band olandese.
“The Reckoning”, prima traccia e primo singolo estratto, inaugura il primo di tre duetti; infatti a fianco della voce soave di Sharon, troviamo la timbrica più grezza e rock di Jacoby Shaddix, frontman e vocalist dei Papa Roach. Il featuring, fin da subito estremamente radiofonico, unisce perfettamente le anime delle due band, che tra pop e rock costruiscono un pezzo ben prodotto, ben studiato e di facile presa su un pubblico negli anni sempre più variegato.
Tra le dieci tracce va sicuramente messa in risalto “Raise Your Banner”, che vede la partecipazione di Anders Friden, voce degli In Flames, inserito qui in un contesto a lui insolito ma che risulta estremamente calzante per la sua voce. Il suo growl, qua meno calcato, tesse una trama musicale accattivante e che arricchisce di sfumature l'interpretazione sempre molto classica di Sharon.
A livello di composizione non si verificano particolari eccessi, se non l'utilizzo più calcato di cori e di alcuni effetti, che ben abbracciano la struttura del pezzo, senza rovinare melodia e cantato.
“Firelight” è un pezzo da novanta, una mosca bianca all'interno di un album molto classico, una canzone controcorrente che permette, soprattutto in sede live, di osare e sperimentare.
Ad accompagnare questo istrionico pezzo troviamo la voce di Jasper Steverlinck, cantante e chitarrista belga, che con un romanticismo ed una passionalità senza eccessi completa la composizione, la cui melodia di distacca in maniera netta da quanto ascoltato fino ad ora. Brani come questi, così particolareggiati, così pieni di commistioni di generi sono quelli che maggiormente catturano e che, per quanto mi riguarda, confermano che i Withint Temptation quando escono dalla loro comfort zone sanno fare grandi cose in maniera eccelsa.
“Resist” è sicuramente un album che si è fatto attendere e desiderare, con una produzione di livello ed uno studio sempre molto attento e che mira in alto, ma porta con sé un ma. Che i Withint Temptaion siano bravi è risaputo, che siano in grado di muoversi su diversi binari di genere è alle orecchie tutti, che la voce di Sharon sia adattabile ad ogni melodia non è un mistero, allora mi chiedo: perché fare sempre il compitino? Quello che ai Within Temptation manca, e che in loro mi manca, è il coraggio, il coraggio di osare, di stravolgere e di stravolgersi. Se per alcuni aspetti questo album porta con sé delle brecce di speranza, dall'altro rimane comunque un classicone.
Dai Within Temptation mi aspetto per il futuro una maggiore consapevolezza e il coraggio di fare un salto nel buio, musicalmente parlando.