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MAKING MOVIESAL CINEMA
Raya e l'ultimo drago
Don Hall / Carlos Lopez Estrada
2021  (Disney +)
FANTASTICO AZIONE ANIMAZIONE
all MAKING MOVIES
11/06/2021
Don Hall / Carlos Lopez Estrada
Raya e l'ultimo drago
Cinquantanovesimo classico della Disney, Raya e l'ultimo drago conferma la tendenza della compagnia di Burbank nel dedicarsi quasi esclusivamente a eroine femminili (sono poche ormai le eccezioni, nell'ultima dozzina di anni si ricordano solo Ralph, comunque coprotagonista con Vannellope e alcuni dei characters di Big hero 6), figure forti e combattenti e che in questo film sono più d'una e, spunto interessante, antagoniste invece che alleate.

Al cuore di questa nuova favola Disney si può trovare una bella riflessione sulla fiducia nel prossimo, sulla cooperazione e sull'abbattimento delle barriere, tutti temi di stretta attualità che insieme al piglio femminista confermano la Disney ben piantata nel proprio tempo; abbandonate le Cenerentole e le Biancaneve abbiamo ora guerriere come Raya, avventuriere come Vaiana, supereroine come Elsa e via discorrendo. Basta tutto questo per creare un ottimo film? Ovviamente no; se i cugini della Pixar non perdono un colpo (o ne perdono veramente pochi) sul versante Disney Animation Studios ogni tanto ci si trova a corto di fiato, pur essendo questo un bel film di animazione, ottimamente realizzato e alla portata dei bambini, non riesce a stupire fino in fondo e presenta qualche passaggio dove l'interesse (per gli adulti soprattutto) tende a calare, il mio giudizio non completamente positivo si potrebbe imputare un po' all'abitudine all'eccellenza che molti prodotti d'animazione hanno ormai indotto, un po' allo schema che in casa Disney tende a ripetersi e che pare sarà riproposto anche in Encanto con la prossima eroina Disney, Mirabel, pronta a salvare la situazione, in parte nel rinnovato piacere provato di fronte a cartoni animati che propongono dinamiche diverse. Quindi? Bello ma non bellissimo!

Nell'antico regno di Kumandra vige una totale armonia tra uomini e draghi, protettori dell'equilibrio della natura. Quando la minaccia dell'entità malvagia dei Druun arriva ad abbattersi sul regno, i draghi si sacrificano per gli umani ai quali rimarrà solo una piccola parte del potere dell'ultimo drago, Sisu, concentrato in una gemma; l'avidità umana provocherà così divisioni in Kumandra che verrà scissa in cinque regioni, ognuna portante il nome di una parte del drago, regioni in lotta fra loro per il possesso della gemma custodita da Cuore, il regno a cui appartiene anche la piccola Raya. Il padre della giovane guerriera, Benja, ha il desiderio di riunire il regno e pacificare i rapporti, condividere e non dividere, a questo fine organizza un incontro con esponenti delle altre quattro casate: Artiglio, Coda, Dorso e Zanna. Durante l'incontro Raya fa amicizia con la giovane Namaari di Zanna che purtroppo tradirà la sua fiducia e provocherà la distruzione della gemma che, guarda caso, si spezzerà in cinque parti, ognuna delle quali sottratta da uno dei cinque domini. Una volta cresciuta Raya si mette alla ricerca del drago Sisu seguendo una leggenda che la indica nascosta alla foce di uno dei tanti fiumi del regno, lo scopo è quello di ridare potere ai draghi e porre rimedio ai danni provocati dai Druun che a causa della rottura della gemma avvenuta anni prima hanno pietrificato quasi l'intera popolazione dei cinque regni.

Mettendo un attimo da parte gli abiti dell'appassionato di cinema e vestendo per una volta anche su queste pagine virtuali quelli del papà, devo ammettere che tutti i film con le varie principesse o guerriere Disney che siano li guardo con (e per) mia figlia, anche lei sempre un po' più critica con l'avanzare dell'età (Raya non ha entusiasmato nemmeno lei), non li amo particolarmente (mentre invece apprezzo molto di più le eroine Ghibli ad esempio, ma è questione di narrazione) e quindi il mio giudizio si porta dietro uno scarso interesse personale che però non mi impedisce di apprezzarne la realizzazione tecnica che anche in Raya e l'ultimo drago, pur non presentando scelte grafiche innovative, si conferma di altissimo livello. Non dispiacerebbe da parte di disney una proposta un poco più variegata, anche nell'immaginario del world building qui si guarda a Mad Max, Star Wars e a una serie di scenari noti, molto bella invece la realizzazione degli stessi così come lo studio dei personaggi di estrazione chiaramente asiatica davvero ben delineati (graficamente). Interessante il discorso sulla fiducia di Raya spezzata in maniera profonda durante l'infanzia dal tradimento di Namaari, altra giovane guerriera che è un antagonista speciale, anche lei infatti ha nel cuore buone intenzioni anche se i suoi metodi risultano discutibili, non c'è però la ricerca del potere per avidità o per fini personali, anche le sue azioni sono volte a garantire il bene del suo popolo. Gli spunti validi ci sono eppure ancora una volta resta quella sensazione di insoddisfazione e di un mancato appagamento, come se al film mancasse il guizzo, quella marcia in più per rimanere nella memoria e nel cuore come è invece accaduto per opere come Soul, Coco o Inside out per citarne alcune vicine a casa Disney. Ci riproveremo con Encanto ma le aspettative calano, anche qui si rischia che diventi una questione di fiducia spezzata.


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