Colmare il vuoto esistenziale
Nick Belane, cinquantacinquenne è un detective fallito di Los Angeles. Egli spera di far decollare la sua carriera imbattendosi in casi “impossibili” che gli fanno rischiare persino la vita. Trascorre le sue giornate tra ippodromi e bar cercando di colmare il suo “vuoto esistenziale”. Attribuisce la colpa della sua sfiga alla gente di Los Angeles nella quale non riesce ad identificarsi e che evita sempre di più. È convinto di trovarsi sempre nel posto sbagliato nel momento meno consono. Piuttosto che omologarsi al sistema preferisce starsene in completa solitudine. Anche la sua vita sentimentale non è tra le migliori. Alle spalle ha tre divorzi e una serie di storie disastrose con ragazze avvenenti e superficiali. Rassegnato ad una vita misera Nick affronta le difficoltà con un’autoironia invidiabile e si lascia scorrere la vita dinanzi a sé. Per meglio capire la psicologia del personaggio di Nick, Bukowski dichiarava: “Spesso le parti migliori della vita sono quando non fai assolutamente niente, stai solo a rimuginare, a riflettere. Voglio dire, mettiamola così, voi immaginate che niente abbia un senso, ma non può essere che tutto sia così, perché vi rendete conto che non ha senso e questa vostra consapevolezza gli dà un senso. Avete capito quello che intendo? Un pessimismo ottimistico”.
Una svolta voluta dal “Destino” e dalla “Morte”
E quando meno ci pensavi arriva quella novità che aspettavi da tanto e che ti rivoluziona l’esistenza. Mette in moto le tue buone intenzioni. Ti mobiliti per afferrare le potenziali occasioni che aspettano solo ed unicamente te perché sei tu che conduci il “gioco della tua esistenza”. Per Nick la svolta arriva grazie all’incontro con la misteriosa e intrigante Signora Morte che lo condurrà verso una serie di casi bizzarri e al tempo stesso emozionanti. Improvvisamente Nick si ritroverà protagonista di vicende surreali che mai avrebbe immaginato. Conoscerà altri personaggi strambi e inverosimili come l’esotica Jeannie Nitro che si rivelerà essere un’aliena e il famigerato Passero Rosso che lo condurrà verso una fine insolita per sé stesso e il lettore. A fare da sfondo a queste vicende ricche di surrealismo, una Los Angeles degradata in cui il protagonista tenta invano di sopravvivere sperando in una sorta di Redenzione.
Il surrealismo che si fonde al giallo
Pulp è un romanzo che non risparmia colpi di scena e suspense. All’inizio della lettura sembra il solito romanzo di Bukowski in cui descrive le sue disavventure e i rituali da “ubriacone” e pessimista che non accetta la realtà che lo circonda ma, che non fa nemmeno nulla per cambiarla. Egli rimane in attesa di cosa non lo sa nemmeno lui. Questa volta Bukowski è l’investigatore Nick Belane, uomo fallito che è in attesa di un caso da risolvere che possa condurlo verso la fama. Abile Bukowski nel creare personaggi per nulla scontati come la suddetta Signora Morte, intrigante e determinata, John Bass, l’uomo che è convinto di essere costantemente tradito dalla giovane e avvenente moglie Cindy, Hal Grovers, l’impresario di pompe funebri ossessionato da Jeannie Nitro, una potente aliena venuta sulla Terra per coinvolgere l’investigatore Belane in una sorta di missione fantascientifica. Il genio di Bukowski sta proprio nel fondere dettagli e personaggi con grande maestria. Il romanzo all’inizio sembra un giallo ma poi si trasforma in un fantasy e conduce con sorpresa il lettore verso un finale abbastanza deludente ma forse realista per un personaggio votato alla sconfitta come Nick Belane. Lo stile di scrittura è semplice, scorrevole e ricco di dialoghi che permettono di visualizzare come in un film le vicende che vengono narrate. Un romanzo da leggere per divertimento quando non si ha voglia di “letture impegnate” perché l’ironia e il sarcasmo di Bukowski fanno sorridere piacevolmente il lettore.