Ieri sono stato dal gommista, avevo da cambiare due pneumatici; quando sono andato a ritirare l'auto ho visto che c'erano sopra due gomme Kleber. Ok, ammetto che non ve ne frega un cazzo, ma la vista di quei due pneumatici mi hanno fatto ritornare in mente un vecchio carosello della Kleber che utilizzava a commento sonoro una musica alquanto "strana". Scommetto che qualche mio coetaneo si sarà chiesto, all'epoca, di chi fosse quel brano così incalzante che risuonava nello spot.
Che poi "Psyche Rock", questo il titolo del pezzaccio in questione, è stato utilizzato negli anni a venire sempre in ambito pubblicitario, non ultimo per un profumo Prada circa tre anni fa. Non credo che il buon Pierre Henry sia stato molto contento dell’utilizzo del suo brano per sottolineare i vari prodotti, visto che "Psyché Rock" nacque come parte di una composizione creata in collaborazione con il musicista Michel Colombier, “Messe Pour le Temps Present”, un tipico esempio di quella che allora, siamo nel 1967, si chiamava “musica concreta”, ovvero un’espressione musicale ideata ed inaugurata nel 1948 da Pierre Schaeffer.
La musica concreta può essere considerata uno dei primi tentativi di manipolazione del suono da svariate fonti acustiche: campane, rumori, strumenti tradizionali e quanto altro servisse allo scopo, che venivano registrati su di un magnetofono per poi essere smontati e rimontati al fine di ottenere un risultato che si avvicinasse ad un composizione fatta con strumenti tradizionali; insomma si può dire che la musica concreta sia stato uno dei primi tentativi di creare musica “elettronica”.
Per dirla con Paul Schaeffer, egli parlava di musica concreta intendendo “il suono nella sua completezza; ovverosia il fatto di ascoltare il suono in tutti i suoi aspetti (attacco sonoro, durata, inviluppo, densità di massa sonora, andamento, timbro, frequenza, ampiezza etc.)” .
Non andando oltre queste dissertazioni tecniche, possiamo dire che con l’inizio degli anni ‘60 e con l’arrivo dei primi synth si avvia la seconda fase della musica concreta, e “Psyché Rock” ne è un esempio calzante.
Ritornando a “Messe Pour Le Temps Present” va ricordato che la composizione fu utilizzata da Maurice Bejart per un piece di danza e, se non bastasse, “Psyché Rock” è stato impiegato ogni qualvolta ci sia stato bisogno di un commento sonoro ambientato nel futuro, ma anche di retrofuturo, dal momento che il brano è stato remixato per la sigla del cartoon “Futurama”.
Come molte volte accade, la fortuna di una canzone, o, in questo caso, di una composizione nata per ben altri scopi, è dovuta a fattori esterni che spesso con la musica c’entrano poco, ma che la rendono immortale.