Il regista inglese Pete Travis è in giro ormai dalla seconda metà degli anni Novanta, decennio durante il quale Travis si divide tra la realizzazione di cortometraggi e quella di progetti per la televisione, alternando film e serialità e ottenendo anche qualche riscontro da critica e colleghi.
Bisogna aspettare il 2008 per vederne l'esordio su grande schermo e nel lungometraggio proprio grazie a questo Prospettive di un delitto, film che, a dispetto del nome non di primissimo piano del regista, raccoglie un cast di un certo rilievo nel quale compaiono attori e attrici come Dennis Quaid, Zoe Saldana, Sigourney Weaver, Matthew Fox, William Hurt e Forest Whitaker.
Ad oggi, tre lungometraggi e parecchia televisione dopo, non possiamo di certo dire che Pete Travis "si sia fatto un nome", eppure almeno dal punto di vista squisitamente registico Prospettive di un delitto non era neanche malaccio, magari poco originale, con l'obiettivo più di costruire per benino le singole sequenze che non quello di raccontare una buona storia, ma tutto sommato non malaccio. Paga forse una certa ripetitività e lo scotto di una struttura magari gradevole da seguire ma anche piuttosto risaputa e prevedibile. Comunque in giro si vede di peggio...
Salamanca. In Plaza Mayor è stato allestito un palco che ospiterà un intervento del Presidente degli Stati Uniti (William Hurt) in occasione di un summit volto a combattere la minaccia del terrorismo internazionale; le ferite dell'undici settembre e quelle degli attentati alla stazione di Atocha sono ancora aperte.
A occuparsi del servizio di sicurezza, tra gli altri (il dispiegamento di forze è importante), ci sono gli agenti Kent Taylor (Matthew Fox) e Thomas Barnes (Dennis Quaid), quest'ultimo rientra in azione dopo un periodo di riposo forzato dovuto al trauma subito solo un anno prima quando venne ferito da un colpo di arma da fuoco mentre era in servizio attivo.
La piazza è ovviamente gremita di gente; ci sono i turisti come Howard Lewis (Forest Whitaker), gli inviati delle reti televisive come Angie Jones (Zoe Saldana) e i loro superiori nei camioncini delle emittenti come la regista Rex Brooks (Sigourney Weaver). Tra la folla si muovono anche il poliziotto in incognito Enrique (Eduardo Noriega) e Veronica (Ayelet Zurer), una donna con la quale Enrique sembra avere un legame di qualche tipo, e tutta una serie di altri personaggi.
L'intervento del Presidente ovviamente non filerà liscio (altrimenti non ci avrebbero fatto un film), immancabile arriva il tentativo di omicidio nei confronti dell'uomo più potente del mondo e il conseguente mettersi in moto dei protocolli di sicurezza. In uno scenario più che caotico i punti di vista dei vari protagonisti si riveleranno preziosi per poter ricostruire la dinamica dell'attentato e assicurare i colpevoli alla giustizia.
Pete Travis gira Prospettive di un delitto in un momento storico in cui gli attentati alle Torri Gemelle a New York e quelli alla stazione di Madrid sono ancora freschi nella memoria collettiva ma in cui già si affaccia la crisi economica che di lì a poco inizierà a tenere banco nelle cronache mondiali. Gli elementi per creare qualcosa di significativo e stratificato ci sono quindi tutti, Travis decide però di non approfondire nessun discorso ma di costruire invece il suo film sul ritmo e sulla forma.
Come accennato sopra il lavoro svolto non è neanche male, il ritmo è sempre altissimo e parecchie sequenze sono ben coordinate, dal punto di vista tecnico Travis se la cava bene e anche in fase di montaggio mi sembra che Stuart Baird abbia portato a casa un buon lavoro. Al netto di qualche possibile ingenuità in fase di sceneggiatura stride qualcosa nel meccanismo e soprattutto nella narrazione.
Prospettive di un delitto è strutturato su ripetuti rewind che riportano il racconto al momento dell'attentato (o poco prima) offrendone una nuova prospettiva e adottando di volta in volta il vissuto del momento di un personaggio diverso. L'affastellarsi di punti di vista aggiunge uno dopo l'altro ulteriori tasselli del mosaico, purtroppo il gioco diventa presto ripetitivo e l'impressione che si sia abusato un poco dell'espediente narrativo inizia a farsi largo in maniera prepotente, mettiamoci anche che nella storia non viene a palesarsi nulla di così interessante e il gioco è bello che fatto.
Prospettive di un delitto è un film discretamente realizzato, con un buon ritmo e nel complesso nemmeno malvagio da guardare, certo è che ne rimarrà poco nel ricordo e nessuna traccia in un'eventuale memoria della settima arte.