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TRACKSSOUNDIAMOLE ANCORA
Poverty Train
Laura Nyro
1968  (Columbia)
CLASSIC ROCK
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15/07/2024
Laura Nyro
Poverty Train
Un'inquietante canzone sulla dipenza dalle droghe, che la Nyro scrisse ispirandosi alla terrificante esperienza vissuta, dopo aver provato l'LSD

Quarta traccia da Eli and the Thirteenth Confession (1968), quello che è generalmente considerato il lavoro più accessibile e famoso di Laura Nyro, anche se probabilmente non quello di maggior successo commerciale (la palma va al successivo New York Tendaberry), Poverty Train è un brano inquietante, in cui la songwriter statunitense veste i panni di una tossicodipendente persa nel bel mezzo di un trip allucinato e terrificante, dopo aver assunto una dose.

Le liriche non ammettono fraintendimenti, e trasmettono, in chiave quasi horror, immagini che grondano angoscia e paura: 

Puoi vedere i muri ruggire,

vedere il tuo cervello sul pavimento

Diventa Dio, diventa storpio, diventa funky…” 

 

La droga è il male, si presenta vestendo le sembianze di Satana, la protagonista della canzone ne è fin troppo consapevole, ma un gorgo la risucchia e non può farci nulla: 

 

Ho appena visto il Diavolo e mi sta sorridendo

Ho sentito le mie ossa piangere,

Diavolo, perché deve essere così?

Il diavolo ha giocato con mio fratello,

Il diavolo ha scacciato mia madre

Ora le lacrime nei canali di scolo stanno inondando il mare” 

 

La canzone, come spesso accade, nasce da esperienze personali. Un cugino della Nyro, a cui la cantante era molto legata, morì per overdose da eroina un anno dopo la pubblicazione della canzone (nel brano, però, si menziona la cocaina). La stessa songwriter era un’assidua fumatrice d’erba, ma generalmente si teneva lontana dalle droghe pesanti, ad eccezione di una volta, che provò ad assumere LSD, esperienza che le procurò le terribili allucinazioni che poi vennero descritte in Poverty Train.

Da allora, la Nyro smise di assumere acidi, dei cui effetti esiziali si accorse immediatamente. A proposito di quell’episodio, la cantante raccontò: “E’ stato il giorno in cui sono diventata una donna… Durante l'esperienza, dei mostri, metà uomini e metà ratti, entrarono nella mia stanza e mi minacciarono dai muri. Ho raccolto le forze per resistere e dopo nove ore di combattimento spirituale si sono ritirati... Ho vinto la lotta per me stessa. Ho smesso di essere una perdente e sono diventata invece una vincitrice."

Poverty Train fu una delle canzoni (insieme a Wedding Bell Blues e Eli's Coming) che la Nyro eseguì durante la sua sfortunata apparizione al Monterey Pop Festival del 1967, una pietra miliare nella storia della controcultura, che vide il debutto di artisti quali Janis Joplin e Otis Redding. La Nyro soffrì molto quella partecipazione, si sentiva, infatti, ancor prima di iniziare, un pesce fuor d’acqua, totalmente fuori contesto: come poteva lei, cantare canzoni soul jazz raffinate, vestita di un lungo abito nero, davanti a un pubblico hippie accorso per ascoltare Jimi Hendrix?  

Secondo la leggenda, la folla subissò di fischi la cantante, che umiliata fuggì dal palco in lacrime, chiedendo poi al documentarista D.A. Pennebaker di rimuove la sua performance dal film che stava girando sull’evento. Pennebaker obbedì, ma quando le riprese del live act della Nyro comparvero in DVD nel 2002, era chiaro che la cantante aveva catastrofizzando un incidente, che incidente non era.

Anche se il pubblico del concerto, infatti, non era completamente coinvolto nel suo spettacolo, i "fischi" che la Nyro aveva sentito erano in realtà esclamazioni positive di apprezzamento. Insomma, non un successo, ma nemmeno una completa debacle: la cantante, semplicemente, aveva sbagliato contesto, e quel continuo retropensiero l’aveva condizionata emotivamente. Quel pubblico, tra il quale circolavano parecchie sostanze psicotrope, era lì, infatti, per ascoltare la musica che andava per la maggiore, il folk, la psichedelia e l’hard rock, ma nessuno avrebbe mai potuto fischiare una musicista, la cui sensibilità, per quanto distante, era accompagnata da uno strabiliante talento.