“E quasi da tutta una vita che ancora ci penso
E ti penso così in un momento
Com’è vero che la nostalgia è una mossa maligna del tempo”
(Avion Travel, “Ancora ci penso”)
Poco mossi gli altri bacini della Piccola Orchestra Avion Travel è un’intensa storia di musica, bellezza e sentimenti, ma tutt’altro che sdolcinata. Ci sono emozioni, commozioni, tormenti, gelosie, insomma l’interezza di ciò che prova il genere umano nella sua sgangherata esistenza: gli apici, le scollinate, l’esaltazione e la brutta fine, la gioia del momento e la malinconia del panta rei.
Ne ha fatti di passi avanti, dall’epoca della sua formazione, questa “banda casertana”, parafrasando proprio il titolo di una delle più belle canzoni in scaletta. L’inizio nei famigerati anni Ottanta, la consacrazione del decennio seguente con “Dormi e sogna”, e, proprio a inizio secolo, il successo di “Sentimento”, sempre al Festival di Sanremo, quando “Sanremo era Sanremo” e non il guazzabuglio d’oggi. E appena dopo la sbornia di vittorie e premi della critica ecco comparire questo piccolo capolavoro di Peppe Servillo e compagni. Se in quel frangente gli altri bacini erano poco mossi, quello degli Avion Travel traboccava costantemente di dirompente vitalità!
Le peculiarità della band sono sempre le stesse, tuttavia in tale opera, forti di un riscontro anche commerciale, i nostri osano di più e non sbagliano il colpo. Le nostalgie amorose di “Ancora ci penso”, le ambientazioni teatrali di “E Mo” e “Banda casertana” sono alcuni esempi della meravigliosa contaminazione musicale presente in tutta l’opera.
“Non amarsi più come un tempo
È un vero piccolo tormento
Non c’è ancora tradimento
È solo un altro sentimento”
(“Piccolo tormento”)
Le influenze e le riproposizioni sono molteplici, però si denota una spiccata originalità. Si va dalla bossa nova di “Piccolo tormento” alla canzone francese in “Le style de ma mémorie”, e si percepisce il delicato equilibrio degli strumenti in “Cosa ti fa più paura”, dove sonorità elettroniche, musica etnica e jazz si fondono in una mirabile sintesi.
La produzione artistica è affidata a un personaggio di grande esperienza del calibro di Pasquale Minieri (per intenderci: da Lucio Battisti a Vinicio Capossela), bravissimo nel tirare fuori il meglio dall’ensemble. Mario Tronco, Peppe D’Argenzio, Ferruccio Spinetti, Mimì Ciaramella e il mai troppo compianto Mesolella sono il perfetto complemento alle attitudini vocali di Servillo. Una macchina ben oliata e rodata che tocca livelli altissimi in “Per come ti amo”, colpisce per le atmosfere sognanti di “Avrei bisogno d’amore” e sorprende nel fragore di una vorticosa “Sogno biondo”.
La novità viene inoltre dalla presenza di due ospiti femminili: la dolce e intensa Elisa, in “Vivere Forte”, e nientepopodimeno che Caterina Caselli in persona, divertita e un poco attonita nel reinterpretare un suo vecchio successo, “Insieme a te non ci sto più”, della premiata ditta Paolo Conte/Vito Pallavicini. Il brano è rivestito di un arrangiamento particolarmente raffinato e complicato per l’occasione e ricompare dopo essere stato già presente in Storie d’amore (2000), album di cover degli Avion Travel.
Passeranno addirittura tre lustri per poter riascoltare un altro disco di inediti del gruppo. Privè (2018), esce un anno dopo la terribile scomparsa a causa di un infarto del virtuoso chitarrista del gruppo Fausto Mesolella, ed è al momento l’ultima prova di un ensemble (davvero unico nel panorama sonoro del Bel Paese) che ha provato, riuscendoci con straordinari risultati, a dare una nuova via alla tradizionale musica leggera italiana incrociandola con il jazz, il rock, il cabaret e la world music. La Piccola Orchestra Avion Travel è una garanzia, sinonimo di Musica, Cinema e Teatro riversati all’interno di una canzone. Magici.