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MAKING MOVIESAL CINEMA
Picnic ad Hanging Rock
Peter Weir
1975  (Prime Video / Moviedome IT)
DRAMMATICO
6,5/10
all MAKING MOVIES
01/05/2023
Peter Weir
Picnic ad Hanging Rock
Il vero punto d'interesse in questo "Picnic ad Hanging Rock" è lo sguardo di Peter Weir sul mistero della natura; è quella sensazione di incontrollabile, alieno e misterioso che si respira, quando le protagoniste si addentrano nelle viscere di questo Hanging Rock a catturare l'attenzione e instillare un filo lievissimo di inquietudine.

Questa volta abbiamo voluto provare il canale Youtube gratuito denominato Moviedome IT, un canale che offre una selezione di film (per ora ancora non nutritissima) visionabili gratuitamente pagando lo scotto di qualche breve interruzione pubblicitaria lungo la visione. Al momento Moviedome vanta poco più di una cinquantina di titoli disponibili; dopo una veloce scorsa al catalogo sembra emergere una predominanza di film action non proprio di primo livello. La proposta del canale non è una delle più entusiasmanti sulla piazza, a ogni modo non manca qua e là qualche titolo che possa offrire interessanti possibilità di recupero, vedi ad esempio questo Picninc ad Hanging Rock, una delle prime prove da regista dell'australiano Peter Weir (L'attimo fuggente, The Truman show) o cose come Adam Resurrected di Paul Schrader o il classico della nostra commedia Il vizietto con Ugo Tognazzi.

Tenuto conto del catalogo striminzito e di non altissima qualità e l'invadenza delle interruzioni pubblicitarie, non si comincia certo il rapporto proprio con il piede giusto. Durante la visione di Picnic ad Hanging Rock ho notato interruzioni in media ogni sette minuti nella prima parte del film (brevi bisogna dire, si possono "skippare" abbastanza in fretta), più diluite man mano che avanzava la visione, nel complesso sopportabili quantunque parecchio fastidiose, un'alternativa per chi non avesse a disposizione nessuna piattaforma a pagamento (nel caso consiglio piuttosto Raiplay) per recuperare giusto qualcosina. I film tra l'altro sono reperibili altrove per chi invece quelle alternative le può sfruttare, Picnic ad Hanging Rock è disponibile su Prime Video, Adam Resurrected pure, e via di questo passo. Ma veniamo al film di Peter Weir.

 

Australia, 1900, giorno di San Valentino. Le studentesse del collegio femminile Appleyard si preparano per una gita che prevede un picnic organizzato ai piedi dell'Hanging Rock, una formazione rocciosa non troppo alta nello stato della Victoria Centrale. Con le raccomandazioni della direttrice, la signora Appleyard (Rachel Roberts), saranno l'insegnante di matematica Miss McCraw (Vivean Gray) e quella di francese Mademoiselle de Poitiers (Helen Morse) ad accompagnare le ragazze nella loro uscita.

Una volta giunte sul posto quattro delle giovani fanciulle riceveranno il permesso di inoltrarsi un poco all'interno della formazione rocciosa per effettuare alcune misurazioni. Il gruppetto è formato dalla bionda Miranda (Ann Lambert), bella come un personaggio di un quadro di Botticelli, Marion (Jane Vallis) e Irma (Karen Robson) e infine Edith (Christine Schuler), meno incline alla fatica in quanto un po' sovrappeso e notoriamente più lamentosa.

Durante l'ascesa Edith inizia a stancarsi e a voler tornare indietro, sarà però la sola del gruppo a farlo in quanto delle altre tre ragazze si perderanno completamente le tracce. Inoltre, una volta sopraggiunta Edith dal resto del gruppo, le ragazze si rendono conto che anche la professoressa McCraw è sparita, probabilmente nell'intento di andare a recuperare le tre studentesse. Tra l'angoscia delle compagne e la paura della direttrice per il futuro del suo Istituto, le ricerche della polizia sembrano essere completamente infruttuose.

 

Il vero punto d'interesse in questo Picnic ad Hanging Rock è lo sguardo di Peter Weir sul mistero della natura; è quella sensazione di incontrollabile, alieno e misterioso che si respira quando le ragazze di addentrano nelle viscere di questo Hanging Rock (un'altura che, per noi che viviamo sotto le Alpi, apparirebbe come una collinetta rocciosa o poco più) a catturare l'attenzione e instillare un filo lievissimo di inquietudine. Dico lievissimo perché in realtà Weir non calca mai la mano, né con la suspense né sul mistero, lo sviluppo è molto naturale, piano, e ciò che si apprezza davvero più che la storia sono la regia, con le inquadrature dal basso su una natura che appare più intrigante e maestosa di quel che probabilmente è in realtà, e la fotografia di Russell Boyd, premiata ai BAFTA e in altre manifestazioni.

Poi, come ben sappiamo, dentro un film ci si possono leggere tante cose diverse; per Picnic ad Hanging Rock si è parlato spesso di contrapposizione tra cultura (il severo collegio di stampo anglosassone o vittoriano) e natura, con l'evidente prevalenza di un'insondabile seconda, ma sono letture queste che, a parere di chi scrive, bisogna un po' voler trovare.

Nel complesso, tolta la visione sul mistero (inventato) dei luoghi non rimane poi tanto altro se non per il versante formale della pellicola. Ne ricordo ancora una prima visione collettiva durante un brevissimo corso di cinema alle scuole superiori (oltre a questo anche Ragtime di Milos Forman e West Side Story di Robert Wise) con tedio diffuso da parte di tutta la classe; rivisto ora l'impressione è stata di certo migliore, ma credo che anche riproposto oggi, in un'ipotetica visione collettiva, nessuno si strapperebbe proprio i capelli per questo film di Peter Weir; continuiamo a tenerci cari L'attimo fuggente e The Truman Show.