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REVIEWSLE RECENSIONI
Panic
From Ashes To New
2020  (Better Noise Music)
PUNK HARDCORE METAL / HARD ROCK ALTERNATIVE ROCK
7/10
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23/09/2020
From Ashes To New
Panic
Fan dei Linkin Park? Quell’incrocio di nu metal anni ’00, rap e melodia ti è rimasto nel cuore? Benissimo: i From Ashes To New hanno appena pubblicato l’album che non sapevi di stare aspettando. Prendi le cuffie e mettiti comodo, “Panic” è fatto apposta per te.

I From Ashes To New sono una band formata da quattro trentenni di Lancaster, Pennsylvania. La loro storia inizia nel 2013, ma il loro sound è inguaribilmente ancorato al nu metal degli anni ’00. Doppia voce, pulita e sporca, rappato e un crossover di ritmi e ispirazioni che fondono metal, alternative rock, elettronica e hip hop, senza mai dimenticare una visibile vena melodica. Insomma, tutto quello che quando eravate adolescenti vi piaceva nei Linkin Park e nella scena alternative metal dell’epoca: un magico mix di canzoni fatte per essere contemporaneamente urlate, cantate e di conforto. Arrabbiate, profonde e con un non so che di nostalgico.

Arrivati a questo punto, senza nemmeno sapere altro di Panic, i più cinici si chiederanno perché interessarsi ad una band che sembra abbia proposto una copia di qualcosa che già esiste e ha maggior fama, mentre gli orfani dei Linkin Park saranno già andati alla fine della pagina ad ascoltare la canzone proposta (o a cercare qualche brano su Spotify o YouTube) per vedere se è vero. Due reazioni agli antipodi ma perfettamente comprensibili, a cui i From Ashes To New possono tranquillamente rispondere.

La similitudine è innegabile. Possiamo aggiungere alle analogie anche i Papa Roach e gli A Day To Remember (di cui condividono il produttore, Colin Brittain), assieme ad un pizzico di Sevendust e Three Days Grace. Ma non esistono forse in ogni genere musicale degli artisti che propongono una stessa formula, somigliandosi l’un l’altro in maniera più o meno marcata? E perché questo dovrebbe essere un male? Dovremmo forse avere nel mondo solo una manciata di band per genere? E quando una di queste non c’è più? Limitarci ad ascoltare solo i suoi album all’infinito? La questione focale è piuttosto: la loro versione di quel tipo di musica è fatta bene? Propongono un buon prodotto? È convincente?

Non tutto dev’essere necessariamente innovativo e a volte succede la stessa cosa di quando non sappiamo cosa vedere e dobbiamo scegliere un film: ci ritroviamo a ricadere nello stesso genere o nella stessa saga di sempre, vi è mai capitato? Si ha solo voglia di essere coccolati e di godersi la stessa trama ancora e ancora, anche se sappiamo già com’è strutturata. Cambiano i protagonisti e l’ambientazione, ma l’intreccio è consolidato, sappiamo dove la storia ci esalterà di più, dove ci spaventeremo e dove ci emozioneremo, e a volte vogliamo solo questo, almeno per qualche ora. I From Ashes To New, con Panic, ci regalano lo stesso tipo di sensazione da confort zone, ma compattata in 36 minuti.

Con Panic i quattro ragazzi hanno voluto concentrarsi sul modo in cui si superano gli ostacoli, sottolineando come l’unica maniera sia fidarsi di se stessi. Inoltre, invece di scrivere testi focalizzati sul come superare le avversità, come già accaduto nei precedenti Day One (2016) e The Future (2018), hanno provato a scrivere pensando più a come ci si sente mentre si combattono quelle lotte.

I testi e il titolo sono stati scritti pensando alle difficili battaglie che si affrontano contro ansia e depressione, ma, arrivati a pochi mesi dal lancio del disco, i From Ashes To New si sono resi conto che l’album che avevano scritto avrebbe potuto essere facilmente e retroattivamente adattato all’attuale situazione pandemica, che vede ognuno di noi confrontarsi con le conseguenze della diffusione del Covid-19.

Il video del primo singolo “Panic”, uscito in aprile, è stato infatti girato poco prima del lockdown nello stato di New York e vede i quattro ragazzi già con le mascherine addosso, a parlare di panico e a rendersi conto che questa volta il sentimento che cantano è molto più diffuso di quanto non si sarebbero mai aspettati.

La traccia, che assieme a “Wait For Me” è una delle due prodotte da Erik Ron (Godsmack, Motionless In White, Blessthefall, Set It Off), è anche un buon biglietto da visita del gruppo; una band che rispetto ai due album precedenti ha avuto modo di crescere notevolmente, grazie anche all’intensa esperienza live, che ha fatto loro dividere il palco con artisti del calibro di Five Finger Death Punch, Papa Roach, Ice Nine Kills e Skillet.

Panic è un disco che scivola facilmente attraverso le casse: omogeneo, dinamico, ben strutturato, con canzoni che rimangono sui tre minuti e hanno difficilmente il tempo di annoiare. Con le prime quattro tracce (“Scars That I’m Hiding”, “Brick”, “What I Get” e “Blind”) i From Ashes To New si giocano bene le loro carte presentando un perfetto full, forse quello con i brani migliori dell’album. Con “Side FX” allungano leggermente il minutaggio, portando all’estremo il binomio pesantezza/melodia, e preparano a “Panic”, anche se poi scelgono di rallentare il ritmo con “Wait For Me”, interessante entro i primi quaranta secondi, ma poi strutturata in maniera un filo troppo prevedibile. D’altro canto recuperano subito con “Bulletproof” e “Nothing”, che tornano a far muovere violentemente le teste di chi ascolta. “Nothing” e “Death of Me”, inoltre, sembrano due canzoni appena uscite da Meteora o da Hybrid Theory, quindi specialmente voi, fan dei Linkin Park, preparatevi ad alzare le braccia al cielo e a farvi scendere due lacrimoni di nostalgia, perché sono due gran belle tracce.

Semplice, dinamico e veloce, perfetto per i cuori nostalgici e per chi, dopo pochi ascolti, vuole essere già pronto a cantare i cori a squarciagola facendo headbanging. Se lo fate in macchina, attenti alla guida, ma farete un figurone quando sarete fermi ad un semaforo. Se lo fate a casa tenete a portata di mano un mestolo: tempo di imparare i testi e vedrete che un finto microfono vi servirà. Buona confort zone!


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