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REVIEWSLE RECENSIONI
21/05/2024
Slash
Orgy Of The Damned
Il disco di “cover e ospiti famosi” spesso equivale a vincere facile per l’artista protagonista, oppure alla fine delle idee che però non equivale a quella dei vari mutui da pagare. Nel caso del mitico chitarrista Slash, questo “Orgy Of The Damned” sembra nascere da una esigenza sincera di tornare alle origini e all’essenziale, ma soprattutto “suona” che è una meraviglia.

Orgy Of The Damned segue la scia di Slash, uscito sul mercato nel 2010, in cui si avvicendavano diverse grandi voci come Ian Astbury, Beth Hart, Ozzy Osbourne, Myles Kennedy, Chris Cornell, Lemmy Kilmister, Iggy Pop e diversi altri, in una serie di brani inediti pesantemente influenzati dagli autori stessi e dallo stile del singolo cantante coinvolto.

Nel caso di questa nuova uscita solista della celeberrima icona della chitarra moderna, parliamo della sua storia e soprattutto di una adolescenza divisa tra Inghilterra (Saul Hudson, detto anche Slash, nasce a Londra nel 1965 e undici anni dopo si trasferisce a Los Angeles con la madre) e Stati Uniti, anche dal punto di vista squisitamente musicale.

Per questo motivo, questo ampio tributo sonoro può essere definito “blues” ma solo in apparenza, perché sono certo presenti alcuni grandi autori americani del genere, come Robert Johnson, Willie Dixon, Howlin' Wolf, T-Bone Walker e Lightnin' Hopkins, ma si confina senza problemi nel soul e nel funk, tornando poi nella madre patria Inghilterra, grazie a una perla donata da Peter Green dei Fleetwood Mac.

Di certo il nostro amico Slash va sul sicuro, scegliendo grandi classici e facendosi accompagnare da una band di amici e registrando il tutto nel modo più analogico possibile, con gli strumentisti impegnati a suonare insieme nella stessa stanza, creando, improvvisando e jammando con massima liberà. In questo caso sono le voci ospiti a doversi adattare, contribuendo con tecnica e intensità al risultato finale, assolutamente godibile e spesso addirittura memorabile.

 

La ricetta principale è la semplicità, in cui certamente Saul utilizza le sue preziose amicizie altolocate per produrre una lista di ospiti sontuosa, ma non manca di convocare talenti più giovani e meno conosciuti, come la ruggente e intensa Dorothy, oppure Tash Neal, particolarmente a suo agio nel rievocare il geniale candore di Stevie Wonder in “Living For The City”, oppure un Chris Stapleton più conosciuto come artista country, per non parlare della delizia pop a nome Demi Lovato, che si impegna al massimo in una sensuale e prolungata “Papa Was A Rolling Stone”.

Se invece vogliamo citare le grandi star presenti, basterebbe parlare di “Killing Floor”, in cui abbiamo finalmente il piacere di gustarci il timbro naturale di Brian Johnson (forzato e maltrattato negli AC/DC), con un’apparizione vulcanica di Steven Tyler all’armonica. Si può chiedere di più?

Si, non è finita qui. Chris Robinson è sornione come un gatto nelle cadenze eleganti di “The Pusher” (Steppenwolf), mentre la chitarra e la voce rugginosa del veterano Billy F. Gibbons (ZZ Top) rendono “Hoochie Coochie Man” un godimento assoluto. Il fango delle paludi del Mississippi è protagonista di “Awful Dream”, in cui Iggy Pop regala una prestazione visionaria e delirante. Sua Maestà Paul Rodgers si presta come mattatore assoluto nella collaudata e sinuosa “Born Under a Bad Sign”, mentre per nostra fortuna Slash decide di invitare di nuovo Beth Hart, che in “Stormy Monday” regala un assaggio chiarissimo della sua immensa classe, pari alle pagine migliori scritte da Janis Joplin. C’è anche tempo per un breve e sognante strumentale inedito che chiude un disco piacevolissimo e suonato con cuore e perizia da un chitarrista che rimane unico, nel bene e nel male.

 

 

Tracklist

  1. “The Pusher” feat. Chris Robinson (vocal and harmonica) - Written by Wayne Hoyt Axton

  2. “Crossroad Blues” feat. Gary Clark Jr (vocal, rhythm guitar, and solo) - Written by Robert Leroy Johnson

  3. “Hoochie Coochie Man”  Billy F. Gibbons (vocal, rhythm guitar, and solo) - Written by Willie Dixon

  4. “Oh Well” feat. Chris Stapleton (vocal) - Written by Peter Alan Green

  5. “Key to the Highway” feat. Dorothy (vocal) - Written by Charles Segar, William Broonzy

  6. “Awful Dream” Iggy Pop (vocal) - Written by Sam (Lightnin’) Hopkins, Clarence Lewis, C Morgan Robinson

  7. “Born Under a Bad Sign” Paul Rodgers (vocal) - Written by William Bell and Booker T. Jones

  8. “Papa Was a Rolling Stone” feat. Demi Lovato (vocal) - Written by Barrett Strong, Jesse Norman Whitfield

  9. “Killing Floor” feat. Brian Johnson (vocal) - Written by Chester Burnett *Special guest Steven Tyler on harmonica.

  10. “Living for the City” feat. Tash Neal (vocal) - Written by Stevie Wonder *Special guest background vocals: Jenna Bell, Jessie Payo

  11. “Stormy Monday” feat. Beth Hart (vocal) - Written by T-Bone Walker

  12. “Metal Chestnut” - Written by Slash