Partendo dalla storia (quasi) vera di Forrest Tucker, un arzillo rapinatore di banche originario della Florida, il regista David Lowery, che sembra essere fine conoscitore e amante della carriera di Redford, cuce addosso all'attore uno splendido personaggio grazie al quale Redford ci regala l'ennesima ottima interpretazione andando a tratteggiare una narrazione su una terza età vitale, indomita, appassionata e ancora incline all'amore; da questo punto di vista lui e la Sissy Spacek, più bella da anziana signora che da giovane, sono una coppia straordinaria, semplicemente luminosa e in grado di donare qualcosa a spettatori di tutte le età, un vero sogno. Sono stati spesi diversi paralleli tra questo ruolo e il celebre Sundance Kid che immortalò il biondo attore nell'iconico Butch Cassidy, i due personaggi e i due film sono accomunati dallo stesso incedere romantico, dalla stessa voglia di prendersi la vita fino all'ultimo e viverla fino in fondo, se deve essere Old man & the gun il testamento di Redford allora quale miglior testamento se non questo?
Forrest Tucker (Robert Redford) è un anziano rapinatore di banche, è proprietario di una pistola che però non usa e non sfoggia mai, sono le stesse cassiere di banca o i vari direttori di filiale a ricordarlo come "un vero gentiluomo" una volta finiti i colpi, si, insomma, uno di cui ti puoi fidare. Così, banca dopo banca, insieme ai suoi soci (altrettanto attempati) Teddy (Danny Glover) e Waller (Tom Waits), Forrest racimola soldi, ma i soldi non sono mai stati il punto, il succo sta tutto nell'emozione, nell'adrenalina, nella sensazione del sentirsi vivi, sembra assurdo dirlo ma a Forrest rapinare le banche è proprio ciò che piace fare, ciò che lo rende un uomo felice e probabilmente lo farebbe anche per pochi spicci. L'altra cosa che piace al nostro protagonista è evadere dalle carceri, ben sedici evasioni in curriculum, tutte non violente, da vero signore. Durante uno dei suoi colpi in banca è presente il poliziotto disilluso e demotivato John Hunt (Casey Affleck) insieme a suo figlio, l'agente non si accorge della rapina finché Tucker e i suoi non sono ormai lontani. La cosa pungola il poliziotto nell'orgoglio tanto che inizierà ad indagare sulla banda della terza età, man mano che Hunt si avvicina alla sua preda è però sempre meno convinto di volergli mettere realmente il sale sulla coda. Tra un colpo e l'altro Forrest Tucker incontra Jewel (Sissy Spacek), un'anima a lui complementare con la quale non gli dispiacerebbe passare i suoi ultimi anni, senza mai però rinunciare a un po' di adrenalina.
Non è un racconto d'azione Old man & the gun, nonostante le rapine e qualche inseguimento in auto, è Cinema classico dei sentimenti, il modo migliore con il quale Redford potesse congedarsi dai suoi fan, il modo in cui lui è la Spacek riescono a creare quella chimica che farebbe invidia a qualunque coppia è appannaggio solo dei grandissimi del mestiere, poi Tom Waits e Glover, certezze, ma soprattutto un Casey Affleck che amo sempre un po' di più ad ogni film, tutt'altra pasta del fratello, un attore al cui il ruolo dello sconfitto o del disilluso calza a pennello, grande intensità che è giusto contrappunto alla passerella finale di Redford, un uomo che come Tucker con le rapine si è divertito come un pazzo per una vita nel regalarci emozioni.