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THE BOOKSTORECARTA CANTA
Odessa Star
Hermann Koch
2014  (Neri Pozza)
LIBRI E ALTRE STORIE
7,5/10
all THE BOOKSTORE
14/10/2019
Hermann Koch
Odessa Star
Odessa Star è in definitiva un thriller dell’anima, un puzzle di pensieri e riflessioni che, se correttamente completato, svelerà l’abisso interiore che si cela in ciascuno di noi.

C'è una cosa più triste di arrivare a cinquant'anni e accorgersi di non aver realizzato i propri sogni: lamentarsene. E lamentarsi è proprio quello che Fred Moorman fa in continuazione. Della signora De Bilde che non raccoglie gli escrementi del cane dal giardino condominiale; di sua moglie Cristina che gli ha confessato di vederlo ormai come un inutile vestito sdrucito, e di David, un figlio adolescente che lo troverebbe meno patetico se avesse una jeep Cherokee ultimo modello, invece della solita e ridicola utilitaria. Quando però una sera, in un cinema di Amsterdam, Fred riconosce Max G., un vecchio compagno di scuola scapestrato e poco promettente, e lo trova impeccabilmente vestito, sicuro di sé, in compagnia di una donna meravigliosa e scortato da un gorilla armato, non può che lamentarsi, per l'ennesima volta, di aver sbagliato tutto nella vita. Al momento dei saluti, però, inaspettatamente Max invita Fred a passare a trovarlo: può aiutarlo a dare una scossa alla sua noiosa esistenza, se gli va. Fred non ci pensa su due volte. È disposto a tutto per recuperare l'ammirazione del figlio e la stima della moglie, per cui stringe amicizia con Max e la sua guardia del corpo, Richard. Sa che i due vivono al limite della legalità e che intorno a loro si ingarbuglia una serie infinita di affari pericolosi, ma ha deciso: anche lui desidera i soldi, il successo e il carisma di Max. Ma presto Fred capisce di essersi spinto troppo oltre...

Partiamo chiarendo subito una cosa: Odessa Star è stato stampato in Italia per la prima volta nel 2014, ma si tratta di un libro pubblicato in Olanda nel 2003. Premessa questa necessaria a quanti volessero affrontare cronologicamente l’autore, per comprendere lo sviluppo di una prosa che, a tutt’oggi, è tra le più scomode e politically uncorrect in circolazione. Dovranno infatti passare ancora sei anni prima dell’uscita del capolavoro La Cena (2009), eppure è già chiaro quanto talentuoso sia Koch nello scandagliare l’animo umano, nel graffiare con dialoghi decisivi e pregnanti, nel mettere a nudo il marciume che si annida dietro la rispettabile facciata dell’annoiata borghesia olandese.

Probabilmente, manca, rispetto ai due romanzi successivi (recuperate anche Villetta Con Piscina del 2011), un certo distacco dalla materia (qui Koch è più esplicito, in futuro sarà maggiormente elusivo) e la gestione dei ritmi narrativi, molto ben oliati ma non perfetti. In fin dei conti però si tratta bazzecole, perché Odessa Star si legge comunque in un fiato e soprattutto raggiunge lo scopo che l’autore si è prefissato, e cioè rendere visibile l’invisibile dei nostri pensieri, delle nostre pulsioni, dei nostri più sordidi desideri.

Fred Moorman, il protagonista del romanzo, è un uomo di mezza età che fa i conti con l’ordinarietà di una vita monotona e ormai privata di ogni stimolo. Un uomo nel quale, tuttavia, è molto facile immedesimarsi, e nei confronti del quale viene spontaneo fin da subito provare una certa empatia. Sarà, tuttavia, solo questione di poche pagine, perché capiremo fin da subito che il percorso intrapreso da Fred, per combattere la frustrazione e sentirsi ancora vivo, attraversa in realtà gli oscuri sentieri del male. Abile nel gestire la complessa trama di salti temporali e di ammiccamenti e non detti che, pagina dopo pagina, si riveleranno forieri di esiziali conseguenze, Koch non cerca alcuna giustificazione all’agire dei suoi personaggi e soprattutto evita ogni tipo di consolazione, inchiodando il lettore a interrogativi etici le cui risposte appaiono, come avrete modo di leggere, ben poco rassicuranti.

Odessa Star è in definitiva un thriller dell’anima, un puzzle di pensieri e riflessioni che, se correttamente completato, svelerà l’abisso interiore che si cela in ciascuno di noi. Come nel cinema del primo Thomas Vintenberg, la penna di Koch è una telecamera a spalla che scandaglia impietosamente il lato oscuro della borghesia per raccontare le ambiguità umane, per asfaltare ogni nostra certezza, per farci provare un sottile brivido di paura nel momento in cui comprendiamo che, con molta probabilità, anche dentro noi si cela un Fred Moorman.

Cinico, spietato, afflittivo, consigliatissimo a tutti coloro che sono stufi della solita zuppa.

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