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REVIEWSLE RECENSIONI
06/10/2017
Gianni Maroccolo
Nulla é Andato Perso
Questo lavoro ripercorre la strada che Gianni Maroccolo ha percorso in più di trent’anni di esperienze musicali. Per l'occasione schiera una band di primissimo livello con Simone Filippi, Beppe Brotto, Antonio Aiazzi e Andrea Chimenti, tutti nomi conosciuti e apprezzati nell'ambito del rock italiano
di Filippo Siddi

Il periodo giusto, l'autunno, per godere dell'ascolto di questa bellezza, uscita la scorsa primavera per la storica etichetta Contempo Records. Un triplo live, scelta insolita e non più al passo con la velocità della vita, con la voracità del consumo, con l'iper connettivismo a cui siamo abituati, all'usa e getta che nulla dà e niente lascia. Prendersi di nuovo il nostro tempo, obbligarci a fermarci un attimo a fare i conti con ciò che eravamo, prendere tra le mani questo lavoro artigianale, come si faceva ai nostri tempi, studiando ogni particolare a cominciare dalla magnifica copertina. Questo lavoro ripercorre la strada che Gianni Maroccolo ha percorso in più di trent’anni di esperienze musicali. Per l'occasione schiera una band di primissimo livello con Simone Filippi, Beppe Brotto, Antonio Aiazzi e Andrea Chimenti, tutti nomi conosciuti e apprezzati nell'ambito del rock italiano. Infatti, Maroccolo ama condividere la propria musica e si è sempre circondato di persone speciali oltre che di buoni musicisti, ultimo dei quali, il compianto Claudio Rocchi (incontrato per caso in un particolare e delicato momento della vita di entrambi), con cui  stabilisce una ottima alchimia musicale e umana, scaturita in VdB 23/Nulla è Andato Perso. Purtroppo Claudio Rocchi è venuto a mancare poco dopo l'uscita del disco, tanto che il tour promozionale dell'album, in cui Gianni Maroccolo per la prima volta si esibisce come front man (lui che anche sul palco stava a godersi la musica in modo discreto), è dedicato proprio al suo ricordo.

La scaletta è assai eterogenea, e risente delle tante esperienze di Gianni, uno che negli anni a suonato e sperimentato tantissimo, senza fossilizzarsi su un unico genere. Si percepiscono addirittura sonorità orientali (grazie al sitar e ad altri strumenti abitualmente suonati da Beppe Brotto), ambient, cinematografiche, industriali, progressive, sperimentazioni di una rilettura intrigante e ipnotica delle cover scelte.

Il lato A si apre con l'intro di La Realtà Non Esiste per poi dilatarsi nella lunghissima e bellissima Rinascere Hugs Suite, dove Chimenti alterna recitato e cantato per poi abbandonarsi a potenti vocalizzi. Si prosegue con Santissima Dei Naufragati di Capossela, preghiera commovente e attualissima, le bellissime Peste e Versante Est dei Litfiba che, insieme ad Inquieto, una gemma dei CSI, inchiodano l'ascoltatore per le emozioni che la voce di Chimenti, in evidente stato di grazia, regala. Chiude il lato C Les Derniéres Sept Minutes De Mon Père, sempre tratta da VdB 23. Il lato D si apre con Narrazione, cantata da Cristiano Godano, e si chiude con le romantiche e struggenti Annarella dei CCCP ed Elianto (tratta ancora da A.C.A.U.), interpretata, invece, dal timbro limpido di Ginevra di Marco. Si procede nell’ascolto con Aria Di Rivoluzione di Battiato, con l'ottimo contributo di Brotto, La Battaglia (tratta da Eneide Di Crypton) con Ghigo Renzulli alla chitarra elettrica, le strumentali No Potho Reposare, omaggio alla Sardegna a cui Maroccolo è molto legato, e la ballata Maria Walewska dei Litfiba, con la fisarmonica di Aiazzi in grande evidenza. Infine il lato F con My Window, Night And Storm (ancorada A.C.A.U.), Non Accenderti (un pezzo di Chimenti) e Nulla è Andato Perso (VDB 23). Il risultato finale è di quelli che lasciano emozionati e felicemente sorpresi: grande musica e un messaggio di speranza e di rinascita, un nutrimento per l'anima, essenziale per questi tempi bui e pericolosi.