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RE-LOUDDSTORIE DI ROCK
12/12/2018
Gino Vannelli
Nightwalker
Tutta questa meraviglia ha mantenuto intatta ancora oggi la sua bellezza e la sua forza...

Alchimia. Questa potrebbe essere la definizione che ben si adatta alla musica dell’artista italocanadese Gino Vannelli, in particolare per gli album usciti dal 1973 al 1981, prima della svolta “pop” di “Black Cars”. Oddio, il pop era da sempre presente nell’arte di Vannelli, ma fu ben integrato insieme al jazz, al rock ed al funk, ingredienti ben assemblati come un alchimista delle note quale è il buon Gino.

Oggi focalizziamoci su “Nightwalker”, album del 1981 e canto del cigno del Vannelli così come fu conosciuto ed apprezzato dagli appassionati. Chi allora veniva a conoscenza della sua musica novanta volte su cento era o per caso, incuriosito magari dal nome italiano dell’artista, o con il passaparola degli amici più avveduti, non certo per i consigli dei soliti noti, impegnati a rincorrere l’ultima moda in campo “new, post, no” e roba simile – aperta parentesi, tanto impegnati a rincorrere l’ultimo hype da non accorgersi del movimento più genuino che rinverdiva i fasti del rock, ovvero il “Power Pop”, chiusa parentesi – per accorgersi della complessità delle trame sonore costruite da Vannelli insieme a musicisti “da paura”. Come ad esempio il batterista Vinnie Colaiuta, già con Frank Zappa, o il chitarrista Mike Miller, impegnati a destrutturare canzoni con ritmi sincopati, sul labile confine tra facile melodia e complessità di scrittura.

Forma e sostanza quindi, come conferma questo disco: dalle melodie di “Put The Weight On My Shoulder” e “Livin’ Inside Myself”, due brani che mettono i brividi ancora oggi, due pezzi dall’alta carica emozionale - e forse nessuno oggi avrebbe il coraggio di pensarli -,  alla complessità di canzoni come “Seek And You Will Find” e “Santa Rosa”, un rincorrersi di accordi e cambi ritmici e armonici impensabili in un qualsiasi disco pop dei nostri giorni (ad eccezione di Daryl Hall e Donald Fagen, of course).

Tutta questa meraviglia ha mantenuto intatta ancora oggi la sua bellezza e la sua forza, nonostante i trentasette anni passati; il tutto grazie ai musicisti che vi suonarono, a chi lo produsse e lo arrangiò, i fratelli di Gino Vannelli, Joe e Ross, e all’ispirazione di chi ne narrò le storie in musica.