È una notte spagnola di lucciole e falene. Daniel Mermet, pittore parigino in vacanza sulla torrida costa catalana, sta guidando quando una donna sbuca dal nulla e si getta sotto la sua auto. Preso dal panico per le possibili implicazioni giudiziarie, invece di portarla in ospedale la carica in macchina e torna alla pensione in riva al mare dove alloggia. La mattina seguente trova la sconosciuta sveglia e scopre di lei due cose: parla francese e ha perso del tutto la memoria. È una donna di fulminea bellezza, un bozzolo di mistero, la musa perfetta. L’attrazione istintiva che Daniel sente per quella giovane anima allo sbando si trasforma repentinamente in amore quando decide di portarla sulla spiaggia, per farle un ritratto: esperienza esaltante, nonostante il quadro, all’ultima pennellata, disveli una sfumatura inattesa. Fermato sulla tela, lo sguardo di questa donna senza passato, “il sogno di tutti gli uomini” pensa Daniel, gli sembra d’un tratto carico di suggestioni sinistre, un inquietante ricettacolo di segreti. Spaccato tra devozione e dubbio, eccitato dalla curiosità, Daniel avvia un’indagine che lo riporta in Francia e subito lo inghiotte, innescando un mortifero balletto tra il suo amore e la macabra realtà.
Quello di Frederic Dard è un nome famigliare agli amanti del noir transalpino, che lo ricorderanno come il creatore del Commissario Sanantonio, i cui romanzi, pubblicati tra il 1949 e il 2001, ebbero una discreta fortuna anche in Italia. Influenzato nella prosa da Celine, e accostato spesso a George Simenon, due scrittori con i quali intrecciò un rapporto di profonda amicizia, Dard è considerato uno dei maestri del noir francese, genere che affrontò con vena inesausta, pubblicando la bellezza di circa trecento romanzi. Uno di questi, Le Bourreau Pleure, scritto nel 1956, vinse, l’anno successivo, il Grand Prix De Litterature Policiere, e oggi viene finalmente pubblicato anche in Italia con il titolo di Negli Occhi Di Marianne, un romanzo breve, di quelli che, volendo, si leggono in una giornata, e in cui Dard dimostra quanto fosse meritata la sua fama.
Dopo aver soccorso una bellissima donna investita nel cuore della notte, il giovane e aitante pittore Daniel la porta nella pensione spagnola in cui soggiorna e qui si rende conto ben presto che la ragazza ha completamente perso la memoria. Giorno dopo giorno, tra i due nasce un sentimento sempre più totalizzante, prima platonico, poi irresistibilmente sensuale, che li porta in poco tempo a dichiararsi amore eterno. Ma perché il loro sogno di una vita condivisa possa realizzarsi, è indispensabile avere dei documenti che permettano alla donna, che parla francese ma che nulla ricorda del suo passato, di espatriare insieme a Daniel, la cui opera di pittore gli sta aprendo le porte del successo negli Stati Uniti. Il giovane pittore, deciso a tutto pur di coronare il suo sogno d’amore, decide di tornare in Francia, per indagare sul passato della donna (che nel frattempo si è ricordata di chiamarsi Marianne), e ottenere, attraverso un escamotage, quei documenti così tanto indispensabili alla comune felicità. Ciò che scoprirà, però, trasformerà il sogno dolcissimo in un incubo.
L’intreccio noir è costruito con rigore e sapienza, trasmettendo al lettore un senso di inquietudine per una storia che, pagina dopo pagina, si gonfia in un crescendo di tensione pronta a esplodere come una bomba a orologeria. Non mancano, dunque, i colpi di scena e i saliscendi emotivi, scatenati da un andamento che alterna ritmi serrati a momenti di placida stasi (perfetta è la cornice rappresentata da Castelldefels in Catalogna), in cui si assiste alla nascita e al crescendo di un amore impossibile. Non solo noir, però. Dard si dimostra anche abile conoscitore della psiche umana, approfondendo il tormento interiore del suo protagonista, dilaniato fra le ragioni del cuore e quelle della mente, e sviluppando con fine acutezza, attraverso la figura di Marianne, il tema pirandelliano del doppio-sdoppiamento.
Il risultato è un romanzo avvincente e solo apparentemente semplice, che si legge in un fiato, ma che, proprio per la sua immediatezza, si farà fatica a dimenticare.