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REVIEWSLE RECENSIONI
16/10/2024
Michael Schenker
My Years With UFO
Genio e sregolatezza si incarnano nel guitar hero Michael Schenker, fratello birbantello del più posato e ben posizionato Rudolf (avete presente gli Scorpions?) e capace di mettere in scena un tributo, nientemeno che a sé stesso. Ma anche un album verace in cui i più disattenti avranno la possibilità di riscoprire una delle band hard rock più sottovalutate della storia: gli albionici UFO.

"Nel 1972 mi sono unito agli UFO. Avevo 17 anni. Nel 1973 abbiamo registrato Phenomenon. Nel 1974 è stato pubblicato. Quindi sono 50 anni, un lungo periodo. Fu allora che ebbe inizio la mia storia negli UFO. E, naturalmente, questo mi ha dato l’idea di festeggiare il 50° anniversario. Negli ultimi anni ho anche notato che le ristampe non contenevano informazioni - c’era solo il nome UFO e i titoli delle canzoni, ma non c’erano informazioni, né dettagli. Così ho pensato di cogliere questa opportunità per informare le persone, per rieducare o educare i nuovi arrivati che magari cantano le canzoni, ma non hanno idea di cosa siano.

Inoltre, [l’album live del 1978] Strangers In The Night è praticamente un best of degli UFO. Quando andavamo in tour dopo Phenomenon, sceglievamo un paio di canzoni da suonare in tour; ogni album che facevamo, decidevamo collettivamente quali canzoni avremmo presentato dal vivo. Poi, quando abbiamo realizzato Strangers In The Night, abbiamo messo tutto insieme e in pratica è diventato il best of degli UFO.

Inoltre, si dà il caso che nella maggior parte delle canzoni, la musica, sia stata scritta da me. Così ho voluto aggiungere anche questo alle informazioni. E poi, naturalmente, invitare cantanti e musicisti famosi che sono stati influenzati e ispirati, dagli UFO e da me, e festeggiare con loro. Erano adolescenti, o anche più giovani, e si sono ispirati alla band. È un grande piacere che questi ragazzi si uniscano a me in questo album". (Michael Schenker)

 

Michael Schenker non sembra essere un ragazzo simpatico o facile da frequentare. Sicuramente ha un ego gigantesco e nella sua carriera musicale ha fatto un po' quello che voleva, rifuggendo spesso il successo per futili motivi o capricci poco logici. Però è innegabile che abbia inventato un modo del tutto speciale di suonare la chitarra e che, oltre a essere tecnicamente superbo, sappia scrivere canzoni grandiose.

Lo sanno gli Scorpions, dove però l’ombra di un grande fratello ingombrante lo ha spinto giovanissimo a cercare fortuna dalla Germania all’Inghilterra, alla corte di certi Ufo, che dal 1974 al 1978 con lui realizzano cinque album epocali e un disco dal vivo leggendario, per poi dividersi e ritrovarsi, ma senza un lieto fine.

 

Se la carriera del geniale tedesco proseguirà tra strappi, ripartenze e un genio a volte buttato via, gli Ufo proseguiranno senza quella scintilla prodigiosa quasi fino ad oggi. Il buon Michael ne ha passate tante, incastonando altre gemme a suo nome e trovando una certa continuità negli ultimi anni, grazie al cantante e produttore Michael Voss.

Questo ennesimo capitolo di una storia discografica un po’ caotica, sembra colmo di arroganza autoreferenziale ma anche di logica storica inappuntabile. Celebrare la propria arte insieme ai suoi fan musicisti è un vezzo che però, in questo caso può aiutare tanti amanti della musica e riscoprire un repertorio veramente clamoroso, che da My Years With UFO potrà direzionarsi verso gli album originale di una band che non aveva nulla di meno di altri fenomeni ben più celebrati. E infatti tanti artisti che sono arrivati dopo, dimostrano di venerare le canzoni e l’arte di un menestrello che qui trova la sua collocazione ideale, su un palcoscenico ben confezionato e ricco di star incontestabili.

 

Basterebbe citate la backing band di Schenker nel disco: Brian Tichy (batteria), Barry Sparks (basso) e Derek Sherinian (tastiere) ed una squadra di ospiti veramente speciali, tra cui Axl Rose, Joey Tempest, Kai Hansen, Biff Byford, Joe Lynn Turner, Slash, John Norum, Carmine Appice e la giovane voce di un stellare Erik Grönwall (già nella più recente versione degli Skid Row, fino all’arrivo di una malattia grave che ora sembra essere sotto controllo), che accompagnerà l’algido eroe della chitarra nel tour celebrativo di un album che mostra con facilità tutto il genio di canzoni insieme furenti e struggenti, dove l’anima e la tecnica si fondono mirabilmente e chi partecipa lo ha fatto con il cuore, perché la musica, una volta di più, sa renderci speciali e unici.

Il voto finale è una media molto spartana tra il massimo al quadrato di un songwriting superbo e l’opportunismo calibrato di una operazione commerciale furba ma assolutamente necessaria. E in queste 11 tracce si suona senza trucchi e ritocchi, finalmente.

 

Tracklist

  1. Natural Thing (feat. Dee Snider & Joel Hoekstra)
  2. Only You Can Rock Me (feat. Joey Tempest & Roger Glover)
  3. Doctor Doctor (feat. Joe Lynn Turner & Carmine Appice)
  4. Mother Mary (feat. Slash & Erik Grönwall)
  5. This Kids (feat. Biff Byford)
  6. Love To Love (feat. Axl Rose)
  7. Lights Out (feat. Jeff Scott Soto & John Norum)
  8. Rock Bottom (feat. Kai Hansen)
  9. Too Hot Too Handle (feat. Joe Lynn Turner, Adrian Vandenberg & Carmine Appice)
  10. Let It Roll (feat. Michael Voss)
  11. Shoot Shoot (feat. Stephen Pearcy)